In Norvegia dal 2026 bottiglie da 420 grammi, ma solo per certi vini3 min read

Un caro amico produttore mi ha girato una mail del suo importatore norvegese inerente al fatto che dal 1 gennaio 2026 tutti i vini venduti in Norvegia a prezzi inferiori alle 250 Corone (circa 22 Euro) dovranno essere in  bottiglie del peso massimo di 420 grammi.

Indubbiamente una buona notizia per l’ambiente e per tutti noi, che conferma come molti paesi nordici stiano lavorando seriamente per diminuire il peso delle bottiglie e quindi l’inquinamento conseguente. Oramai infatti è chiaro a tutti che ogni grammo di vetro prodotto immette un grammo di CO2 nell’atmosfera, senza considerare l’inquinamento maggiore relativo al trasporto, allo stoccaggio etc. 

Quindi usare bottiglie più leggere è uno dei modi più semplici e immediati per essere “sostenibili e green”, due parole oggi molto usate ma dal significato chewing gum, che possono cioè essere tirate da ogni parte e utilizzate in molteplici modi, spesso poco inerenti e utili al reale miglioramento dell’ambiente. Con il vetro leggero non si sbaglia e la sostenibilità è un dato reale, immediato e tangibile.

Ma il bicchiere mezzo pieno può anche essere visto mezzo vuoto: infatti perché tutti i vini più cari di 250 Corone possono utilizzare bottiglie pesanti, quando ormai è chiaro che un vetro di maggiore spessore non serve alla migliore conservazione del prodotto?

I vini di alta gamma inquinano meno di quelli di fascia più popolare se messi in bottiglie pesanti? Sicuramente no e qui purtroppo entrano in campo concetti di marketing che mettono in secondo piano la tanto osannata sostenibilità.

Degustando migliaia di vini l’anno assistiamo giornalmente al concetto che vede aumentare il peso della bottiglia mano a mano che cresce il valore del vino: quindi la bottiglia di una selezione o riserva peserà quasi sempre di più del vino base e quando chiediamo il perché i produttori rigirano il discorso dicendo “Abbiamo iniziato ad alleggerire le bottiglie dalla base…”. Peccato che poi quest’inizio non ha quasi mai un seguito.

Anche se negli ultimi tempi la consapevolezza tra i produttori dell’importanza delle bottiglie leggere è salita siamo ancora lontani dal far passare il concetto che non è la bottiglia pesante che fa il vino buono, forse  perché ancora tanti consumatori si fanno abbindolare da bottiglie più utili per il lancio del peso che per contenere vino.

Cari consumatori, guardatevi attorno e prendete ad esempio i marchi più conosciuti: Petrus, Romanée Conti, Sassicaia e via cantando: tutti loro usano bottiglie leggere perché non hanno bisogno di usare quelle pesanti, dato che il vino è venduto a prescindere.

Quindi che usa bottiglie pesanti vuole in qualche modo compensare carenze all’interno della bottiglia? E’ brutto da dirsi ma in molti casi SI , e comunque con la bottiglia pesante siamo di fronte ad un voler mettersi in vista, ad uno sbracciarsi per farsi vedere, conoscere, senza per questo dare garanzie maggiori sul prodotto che c’è dentro.

Cari consumatori, quando scegliete un vino fatelo per il suo valore e non per il peso della bottiglia, cari produttori, se avete dei buoni vini rendeteli ancora migliori usando bottiglie leggere che rispettano l’ambiente.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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