Il vino buono nasce in vigna…un anno prima!1 min read

Ovvero l’importanza del clima e degli eventi di fine stagione.

Il clima si riconferma l’attore principale delle nostre vigne (detto anche fattore C … ).
Ogni annata pone sempre le sue peculiarità stagionali e prevedibilmente avrà le sue ripercussioni, anche se limitate, sulla complessità del sistema vite-vigneto.
Infatti l’osservazione di come le fasi vegetative finali della vite – anche dopo la vendemmia – evolvono offre sicuri spunti di riflessione in merito alle attività del periodo  ad essa correlate.

Per quanto riguarda la parte aerea della vite la caduta delle foglie, il perfetto completamento della lignificazione dei tralci e la maturazione ultima delle gemme ibernanti, sono per l’appunto eventi di “fine stagione”. In particolare la maturazione delle gemme ibernanti è volta a predisporre la pianta alla nuova stagione vegetativa che seguirà al riposo invernale.

La piena riuscita dei suddetti eventi è carattere singolare di ogni annata e non è pertanto facile acquisire certezze circa i risultati finali della prossima primavera. Sicuramente il pieno completamento delle singole fasi è comunque elemento atteso e positivo. Tra l’altro, la buona riuscita è legata all’uniformità con cui si evolve tra le piante nel vigneto.

Nella stagione autunnale questo processo si evolve con estrema complessità e pure la velocità con cui avviene ne determina una sua caratterizzazione. Inoltre l’attività che la vite compie sottoterra è notevole: in corrispondenza di questi eventi vi è una fase di intenso sviluppo dell’apparato radicale con conseguente accumulo di sostanze di riserva da cui dipenderà il vigore della nuova vegetazione in primavera.
Nel frattempo speriamo che la stagione mantenga  le sue attese caratteristiche!

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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