Commettiamo spesso l’errore, parlando di Primitivo di Manduria, di dimenticarci che la grandezza di questo vitigno è dovuta anche ai terreni dei comuni che circondano la città messapica e tra questi sicuramente Sava merita un’attenzione tutta particolare per l’estensione di superficie vitata e per la qualità dei suoi vini. La composizione dei terreni è molto simile a quella di Manduria e questo rende i vini di questa zona pressoché indistinguibili dal punto di vista sensoriale. Le terre rosse, ricche di ferro e la coltivazione della vite nella sua forma storica originaria: l’alberello, rendono questi vini sempre pieni, corposi, dal frutto opulento, difficilmente confondibili. La sua potenza è’ una delle caratteristiche che fanno del primitivo un vino assolutamente unico. La cantina di Sava del giovane Paolo Mancino che ha voluto riprendere una vecchia tradizione, ma con moderne tecnologie, ci consegna questo Rosso Sava di buona godibilità Non privo di una certa rusticità contadina, che gli dona carattere e specificità, è rosso profondo, quasi nero con profumi che spaziano dalla prugna alla ciliegia. Vinificato nello storico palmento ipogeo, non fa legno ma un buon periodo di affinamento in serbatoio di inox e poi alcuni mesi in bottiglia. Ha corpo pieno morbido con tanni appena accennati e con finale di bocca che regala note dolci molto evidenti. Vinificato in appena 4000 bottiglie, ma dal prezzo più che accessibile, si abbina bene a pietanze impegnative ed a formaggi semi stagionati.
Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno
Rosso Sava 2012
Primitivo IGP Salento
Az.; Cantina di Sava
Tel.: 380 3127832
Uvaggio: Primitivo
Giudizio: buono