Il Marzemino con 16 abiti diversi3 min read

Ho avuto modo di parlare in passato della “Vigna Eccellente” di Isera, manifestazione che si differenzia da molte altre per la particolarità di premiare, con cadenza biennale, il miglior vigneto di marzemino. Storicamente il marzemino viene coltivato in Vallagarina, tra le colline di Isera e l’area a nord di Volano, dove ha trovato una zona a lui particolarmente congeniale.

Questa 23° edizione non prevedeva il Concorso ma l’occasione della manifestazione è stata sapientemente sfruttata dal Presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, Sergio Valentini, per interrogarsi sull’espressività dei vari Marzemino. 

L “Ottagono delle meraviglie” non è stata una semplice masterclass ma piuttosto un momento di conoscenza senza pregiudizi o condizionamenti del vitigno identitario di questo areale, attraverso un dialogo tra i partecipanti, per metà produttori e per l’altra metà appassionati. 

16 degustazioni a bottiglie bendate suddivise in tre batterie hanno visto coinvolti dapprima i Marzemino IGP, a seguire il Marzemino Superiore di Isera ed a conclusione il Marzemino Superiore dei Ziresi. E’ stato interessante constatare come le tre batterie abbiano rappresentato tipologie molto diverse tra loro. 

Nelle IGP i produttori hanno potuto divertirsi a giocare sull’ interpretazione personale, tanto che il vincitore del miglior vigneto di marzemino dell’ultima edizione ha preferito utilizzarlo in un blend piuttosto che vinificarlo in purezza, invece nei Marzemino dei due versanti l’espressione del terroir la faceva da padrona.

Marzemino

Il Marzemino di Isera si trova in terreni basaltici su colline che arrivano anche a 300 m. e sono meno esposti al sole pomeridiano: questa situazione regala ai vini sentori di frutta di bosco e ciliegia ai quali si sposano note floreali che ricordano la viola e anche note speziate. In bocca è vivace ed avvolgente, sapido, con richiami freschi-fruttati che ne conferiscono grande eleganza ed agilità di sorso.

Marzemino dei Ziresi si caratterizza per un terreno di origine alluvionale, calcareo- argilloso o basaltico ed una maggiore esposizione al sole. I vini che ne derivano spesso sono di un rubino impenetrabile dal profumo di frutta rossa matura intenso, dal gusto pieno, armonico, con un finale lungo e dalla sapidità minerale: a tratti i vini si presentano muscolosi e ben si prestano all’affinamento.

Un vitigno autoctono nel quale ancora qualche produttore ci sta credendo – e direi pure a ragione – ma che purtroppo le preferenze del momento, orientate verso i vini bianchi e le bollicine, non ne favoriscono il giusto riconoscimento. Sembra però che nei prossimi anni Trentino Marketing abbia intenzione di rilanciare, assieme agli altri “autoctoni” trentini, (teroldego, nosiola, müller thurgau) anche il marzemino, per dare giusto risalto a queste tipicità territoriali. 

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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