“Il Cupone” quando la bottiglia piace a critici e consumatori1 min read

Mi capita spesso di constatare che i giudizi che danno i critici del vino, me compreso, non coincidano con quello dei consumatori. Il che  vuol dire che i parametri di giudizio sono quanto meno diversi.

Parlo non dei wine lovers come vengono definiti quelli più attenti ed esperti, ma del consumatore medio,  di chi non deve necessariamente percepire olfattivamente  il sentore di ics o la sensazione di ipsilon. Il suo  giudizio si basa su un’ impressione immediata, diretta , non mediata da  alcuna elucubrazione cerebrale che riguarda la provenienza, la composizione delle uve,

l’aderenza territoriale: nulla di tutto questo. Interessa solo la piacevolezza e la bevibilità e non sono cose da poco visto che, assieme al prezzo, sono determinanti nella scelta del vino. 

 

Ci sono però vini che metto d’accordo tutti,. Il Cupone  Salice Salentino Riserva 2006 dei Feudi di Guagnano è vino di stampo tradizionale dove un frutto maturo si impone su  un legno discreto e ben giocato, mostrando una carica viva da cui emergono  classici ricordi di prugna. Al palato la buona acidità si contrappone elegantemente ad un corpo pieno con piacevoli sensazioni di confettura  di frutti di bosco e tannini  dolci e ben levigati. Un vino senza mediazioni: appagante!

 

 

 

 

 

 

 

 

Cupone 2006
Salice Salentino Doc Riserva
Az.: Feudi di Guagnano
Tel.: 0832 705422
Uvaggio: Negroamaro+10% Malvasia nera
Prezzo: 8-10 €

 

 

 

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

 

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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