Gallo Nero: sughero ok…ma il vetro???????????3 min read

Ammetto di non essere un attore hollywoodiano, di non avere un millesimo del sex appeal di Robert Schneider, di non riuscire a fare su You Tube più di 30.000 contatti al posto dei suoi 500.000, però caro Consorzio del Chianti Classico non puoi togliere il bruscolo dagli occhi del fratello e tenerti una bella trave nei  tuoi.

Veniamo ai fatti. Con un  comunicato stampa il Consorzio del Gallo Nero ci informa di aderire  alla campagna lanciata da Amorim Cork Italia per preservare le foreste di sughero (nonché, forse..per vendere più tappi). La campagna, che ha un testimonial famoso nell’attore Robert Schneider, dispone anche di un filmato cliccato più di 500.000 volte su You Tube.

Il Consorzio aderisce fattivamente con, cito testualmente, “la raccolta ed il riciclo dei tappi in sughero in tutti i principali eventi dove sarà presente  – dalla “Collection” a “Prowein”, da “Vinitaly” a “Classico è” – e nelle degustazioni nelle cantine del Gallo Nero, grazie a speciali raccoglitori facilmente individuabili.” Partendo dai milioni di bottiglie di Gallo Nero prodotte il consorzio ci passa anche una serie di dati “il Gallo Nero aiuta l’ambiente: i tappi dei suoi 40 milioni di bottiglie assorbono infatti 352.000 kg di Co2 all’anno, pari a 964 kg al giorno, e cioè 40,16 kg ogni ora, 27,83 grammi ogni minuto e 0,46 grammi ogni secondo.”


P
erfetto, una campagna indubbiamente meritoria. Ma lo stesso consorzio, così sensibile alla natura, perché non ha mai proposto agli associati, con tanto di comunicati stampa urbi et orbi, di diminuire il peso delle bottiglie? Perché non ha mai lanciato una campagna di sensibilizzazione sul risparmio del vetro snocciolando dati come per i sugheri? Il bello è che sarebbero anche dati “pesanti”.

Infatti  se gli stessi 40 milioni di bottiglie (dal peso medio, mettiamo, di 550 grammi) diminuissero del 10% il loro peso si risparmierebbero 2200 tonnellate di vetro pari, a 30 locomotive proprio uguali a quelle che arrivano ogni giorno alla Stazione Leopolda, dietro le sale di degustazione dell’Anteprima. Non sembrerebbe questa, al consorzio del Gallo Nero, una causa sposabile al pari del riciclaggio dei tappi, che però dovranno poi  essere spostati, spediti, lavorati, producendo così molta di quella Co2 che hanno (quando erano sulla pianta) eliminato? Non crede il consorzio del Gallo Nero che sarebbe meglio non produrre vetro più che produrre in futuro oggettini da commercializzare?

A parte la rabbia che ci viene quando vediamo ignorare un tema importante come quello del peso delle bottiglie a vantaggio di campagne più facili e più trendy, siamo  pronti a mettere a disposizione del Consorzio Gallo Nero sia il nostro giornale sia la nostra sezione You Tube se e quando deciderà di lanciare una campagna analoga per il risparmio del vetro. Sin dalla prossima anteprima di martedì 15 mettiamo a disposizione video di presentazione dell’idea, articoli di approfondimento, nonché il nostro indirizzario a cui gireremo la campagna “green” e “rivoluzionaria” del Gallo Nero per risparmiare vetro e quindi Co2, così da togliere un po’ di lavoro alle povere querce da sughero.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Gallo Nero: sughero ok…ma il vetro???????????3 min read

  1. Sono d’accordo con lei Macchi, al 100%.
    Mi è capitato di assaggiare bottiglie da produttori bio-eco-natural-taliban-dinamici che non si avvertiva la differenza da piene a vuote! Pensi un pò la naturalità  dove va a finire….
    Il vino era ineccepibile, ma la bottiglia…..

  2. Sono perfettamente d’accordo.Noi abbiamo ridotto le bottiglie di 200 grammi,risparmiando 8 tonnellate di vetro e,stiamo ancora cercando di ridurle.

  3. Anche io ho notato questa incongruenza in molti bio-dio-logici-dinamici. Per loro la purezza si ferma a quello che fanno in vigna. Ho scritto anche un articolo su questo tema e neanche un biologico-biodinamico mi ha risposto.

  4. Effettivamente, per noi che ancora sgobbiamo in magazzino
    il peso si comincia a far sentire ed a fine giornata si sente la differenza….

  5. …perà³ sarebbe interessante sentire il parere di una vetreria…..

  6. Piccola proposta. Quando fai le recensioni dei vini, alla fine indichi il peso della bottiglia con colori diversi secondo gravità : verde dal 420 a 450 gr. arancione da 450 a 500 gr. rosso oltre i 500 gr (all’incirca). Ho visto che usi la ciminiera, ma rendere noto il peso potrebbe aiutare di più in quanto i produttori, sbirciando le recensioni, potrebbero convincersi.
    Un caro saluto

  7. Un’altra considerazone: nelle vendite interueropee verso i privati molti si valgono di DHL e Fed EX – perlomeno qui in Nordeuropa -. Queste due ditte hanno tariffe basate sul peso. Quindi spedire dodici bottiglie che pesano 1,2 kg l’una costa meno che spedirne dodici che pesano 1,4 l’una. E´un caso estremo e l’ ho riscontrato per fortuna con un solo produttore: ma ho acquistato un vino in una bottiglia che pesa 1,920 gr.

  8. pensate pure al vetro..ma tutta quella carta stampata e relativi gadget a pagamento che ”un consorzio” sfodera (con i numerosi contributi regionali,ministeriali ed europei) come li”soppesiamo in co2 ed altri gas ad effetto” ?

  9. Dr. Macchi,
    ho visto il suo video con tanto di palloncini….beh, mi sento di dire di essere fiero di essere passato dalle bottiglie bordolesi da 500 g a quelle da 450 g.
    Lo feci principalmente per un motivo: avrei dovuto zavorrare eccessivamente il trattore che ha attaccato l’elevatore per scaricare i bancali. Quelle ancor più leggere le scartai perchè hanno “il culo piatto” e per me che non stabilizzo i vini, a volte i tartrati potrebbero essere un problema. Comunque continui la sua battaglia contro, per dirla alla romagnola, “boccia pesa”; vedrà  che prima o poi tutti la seguiranno, spero.
    Cordiali saluti.

  10. Sono felice per lei e spero che prossimamente le ditte produttrici mettano in commercio bordolesi “col culo a punta” di 300-350 grammi. In realtà  credo esistano già , ma non vorrei sbagliarmi.

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