A scanso di equivoci voglio dirlo subito: non solo non sono stato un allievo di Veronelli ma l’avrò incontrato si e no 2-3 volte. Ciò non toglie che l’abbia sempre visto come un esile, elegante, forbito e vulcanico “rompighiaccio”, una persona che (oltre a molte altre cose) ha sdoganato e presentato agli italiani una professione che prima non esisteva, il giornalista enogastronomico.
Per questo, per la continua e ficcante curiosità che metteva nel suo lavoro, per (last but not least) gli indimenticabili duetti gastronomici televisivi con Ave Ninchi, dovrò sempre ringraziarlo.
Per questo mi sembra doveroso comunicarvi che dal 9 giugno aprirà la mostra fotografica che lo ricorda e che tutti quelli che oggi sanno ruotare un vino nel bicchiere dovrebbero vedere.
Questa volta, dopo Milano e Bergamo, sarà Fidenza ad ospitarla, grazie naturalmente all’interessamento del Comitato Decennale Luigi Veronelli e a Gian Arturo Rota.
Prendetevi qualche ora di tempo e andateci, sarà un momento per riflettere sulla sua figura e sul mondo del vino: vi farà sicuramente bene.