Fiano d’Avellino Sequoia 2020 Riserva, Fonzone: vino da “sperimentare” tra molti anni2 min read

La passione per il vino di Lorenzo Fonzone Caccese lo porta nel 2005 a fondare assieme alla sua famiglia l’omonima azienda vitivinicola a Paternopoli, nel cuore dell’Irpinia e della DOCG Taurasi.

La tenuta si sviluppa su trenta ettari, dodici dei quali sono coltivati ad aglianico tre a falanghina, due a fiano e altri due circa a greco di tufo, con varie esposizioni ed altimetrie che variano tra i 380 e i 650 mt s.l.m.

I terreni sono argilloso- calcarei, a tessiture sciolte di chiara origine sedimentaria, e nel sottosuolo si trova grande ricchezza di polvere vulcanica data dalla vicinanza del Vesuvio.

L’azienda, in percorso di certificazione biologica, produce 110 mila bottiglie.

Vigneti dell’azienda

La famiglia ha scelto come collaborare un famoso enologo rossista, Luca D’Attoma, che contrariamente alle aspettative di solo potenziamento qualitativo dell’aglianico, da subito ha intuito l’originalità dei vitigni a bacca bianca e ha provato ad esaltarne le caratteristiche attraverso un processo di sperimentazione enologica.

I figli di queste sperimentazioni sono usciti da poco e noi ci concentriamo sul Fiano d’Avellino Docg Riserva Sequoia 2020.

Da vigneti situati a Parolise, dove condizioni pedoclimatiche favoriscono una lenta maturazione delle uve che si conclude spesso a novembre. E’ frutto di quattro masse che seguono percorsi di fermentazione diverse, segue un affinamento lungo sui lieviti fini, Viene svolta la malolattica di una parte della massa per mantenere un po’ di acido malico e conferire verticalità, così da ottenere un vino più “vibrante”.

Successivamente le masse vengono assemblate in serbatoi d’acciaio dove compiono un ulteriore affinamento di 6 mesi sui lieviti, per proseguire in bottiglia per ulteriori 4-5 mesi.

Alla vista è giallo paglierino di buona fittezza con riflessi verdolini, delicatissimi profumi floreali di gelsomino e zagara, agrumati di clementine e di frutta gialla tropicale. Al palato equilibrate note di sapidità e freschezza, con finale vanigliato e di frutta secca dolce che persiste a lungo.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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