EVVAI!3 min read

E’ in distribuzione da pochi giorni per i tipi della Buongiorno VAI (d’ora in innanzi V.A.I), il nuovo libro di Castagno, Rizzari e Gravina. Non è un libro che parla di meccanica dei fluidi e neppure un’introduzione allo studio dei moti, come i più svegli potrebbe ipotizzare dal titolo.

V.A.I, pur suonando come un’esortazione perentoria a migrare in altri lidi, sta invece per Vini Artigianali Italiani.

Il libro contiene 118 racconti scritti di vini, testi sulle pagine destre, associati a 118 immagini d’opere d’arte sulle pagine sinistre (nel senso del lato). Dicevo, appena uscito e già si prefigura come una sorta di Manifesto Futurista del Vino scritto. Tant’è vero che ha già i suoi oppositori, raggruppatisi velocemente nel neonato PAI (d’ora innanzi P.A.I).

Il P.A.I (Polemici Attempati Italiani) è costituito dal trio Sgarbi, Daverio, Oliva, che pare non abbiano digerito l’invasione di campo, Il loro campo, quello dell’arte, e già si preparerebbero alla “pugna” con adeguate contromosse, tipo editando un libro dall’ambizioso titolo “P.A.I: una dura risposta al V.A.I” dove nelle pagine a destra ci saranno le foto di famosissime opere d’arte e a sinistra la descrizione della degustazione di un angolino delle stesse, abbinate naturalmente a vini di chiara fama.

Nel frattempo, pare che folle inferocite si stiano radunando davanti alle abitazioni degli autori al grido di “arridatece i baioc, addostà il refettorio che avete scritto in copertina, dentro nun ce sta gnente da magnà, ce stanno solo ppagggine de carta”.

Ehilà, sveglia! Non Twittate quest’ultima parte, il caso del Professor Levi-Pumpkin, basta e avanza.

Ma veniamo al libro, il cui contenuto è stato anticipato quanto basta dagli autori stessi, durante la fase della prevendita, tramite il rilascio di ampi stralci introduttivi. La terza opera del Trio, pur inserendosi nel medesimo filone dei precedenti, se ne discosta in maniera evidente. I primi due libri erano sostanzialmente focalizzati sul racconto di aziende e di vini poco noti al grande pubblico, scritti con la abituale perizia e cultura degli autori. Lo Scoutismo del vino, e non solo, all’ennesima potenza, praticato da chi il mondo del vino conosce in modo approfondito e reso disponibile a tutti in cambio di una somma modesta.

In questo terzo volume si palesa in modo più evidente un elemento, peraltro in embrione nei precedenti, e cioè la volontà di sorpassare, con il lampeggiante acceso, un linguaggio sul vino introducendo elementi nuovi. E quali sono questi elementi nuovi, si chiede il lettore che sta per premere il pulsante “metti nel carrello”? “La presenza dell’immagine artistica fornisce, a chi lo desideri, un ulteriore livello di lettura, non necessario, ma che può regalare uno spunto di riflessione in più. “Riguardo ai testi, il loro scopo non è invece quello di accompagnare l’assaggio del vino, quanto di stimolarne la ricerca, nel caso in cui la relativa scheda incuriosisca”.

In questo passaggio è dichiarato, in modo esplicito come gli autori consigliano di utilizzare il libro-manuale, invitando il lettore  ad uscire dallo schema descrittori-analogie, in realtà spesso poco utile a capire realmente il vino, per approcciarsi ad esso in modo più intimo e personale. O perlomeno a provarci!

118 vini, 118 storie in gran parte per me nuove e invitanti e 118 immagini a me totalmente ignote ma non per questo meno importanti, impresse su una bella e sostenuta carta “semimatt*”. E per finire, un’opinione sul carattere utilizzato: bello ma piccolo (non piccolo è bello!).

 

* carta fotografica opaca, in voga nel paleolitico superiore.

 

 

Vini Artigianali italiani. Piccolo repertorio per l’anno 2019

Acquistabile solo on-line sul sito www.buongiornovino.com

Autori: Armando Castagno, Giampaolo Gravina, Fabio Rizzari

Editore: Paolo Bartolomeo Buongiorno

Prezzo di copertina: Euro 25,00

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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