Enovitis 2007: è sempre un bel vedere!3 min read

Sarà che anche gli stand sembrano degli atelier della moda con tanto di modelle ma Enovitis 2007, organizzata nella nuova e affascinante Fiera di Milano progettata dell’Architetto Fuksas, si è dimostrata piacevole ed interessante.
Alla sua sesta edizione Enovitis – salone internazionale delle tecniche per la viticoltura e l’olivicoltura – giustifica  la curiosità per farci un giro per vedere le innovazioni nel settore della viticoltura e scambiare due parole direttamente sia con gli addetti ai lavori sia con  alcuni dei costruttori.
Gli espositori presenti erano più o meno gli stessi degli altri anni: è difficile vedere new entry, forse per i costi della fiera, o per la diminuzione delle Aziende italiane che si occupano di costruzioni meccaniche e, aggiungerei anche per la concomitanza del Sitevi 2007 di Montpellier ( Salone d’affari Internazionale per gli attori della filiera Vino e Frutta e Ortaggi). Mi sembra comunque giusto segnalare la presenza di alcune aziende straniere, in particolare francesi e tedeschi.
Ma veniamo alla fiera. Molte le sofisticate e fiammanti attrezzature per la viticoltura, ma diventa difficile per il settore agronomico del vigneto trovare novità, anche se tutti siamo assetati di  cose nuove da farci invidiare dal nostro miglior amico e vicino.
Probabilmente tra le principali esigenze ricercate ci sono le concrete sinergie macchina-uomo ed il contenimento dei costi sia dei macchinari che delle singole operazioni svolte nel vigneto. Questo per  poter sostituire degnamente o completare il lavoro manuale specializzato, che diventa sempre più una risorsa difficile da reperire.
Però hai voglia a parlare e vedere come funziona la viticoltura di precisione assistita dal telerilevamento nella formulazione delle pratiche colturali ottimali (irrigazione, potatura, fertilizzazione, trattamenti antiparassitari,  gestione dei suoli,etc ..). Se nessuno filtra, interpreta e traduce per gli operai questi dati. Sono fantastiche da vedere le “mappe derivate” (come del resto le standiste….), ma bisogna poterci lavorare sopra per applicarle alle pratiche di campagna quotidiane!
Quello che mi piacerebbe vedere nel prossimo futuro sarebbe la possibilità di fornire la maggior conoscenza delle macchine a più viticoltori possibili! Mi spiego meglio: ormai  tutti abbiamo sotto il portico una trincia, una fresa, un aratro, (forse) delle forbici, uno spandiconcime,…ma oltre a sapere quanto risparmiare usando un modello rispetto ad un’altra, bisognerebbe sapere come e quando usarla per farla andare meglio, oppure quando non comprarla addirittura per evitare danni! È molto interessante poter vedere più macchine esposte una vicina all’altra e di Ditte diverse, ma sarebbe ancora più utile poter immaginare dei seminari itineranti su questi argomenti (in effetti questa fiera viene seguita da Enovitis in campo, che però dovrebbe esser più capillare e non solo biennale).
Quello che comunque mi sento di dire è che in mezzo a tutti quegli attrezzi e macchine per la viticoltura si conferma il messaggio di cercare produrre qualità non riproducibile in altri posti del globo! Questo forse potrà essere fatto con l’aiuto delle macchine: basta non pensare solamente alla riduzione esasperata dei costi di produzione in vigneto

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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