Emozioni dal Mondo: Cabernet e Merlot a Bergamo2 min read

il 14 ottobre scorso, nelle sale affrescate del Palazzo Visconti di Brignano Gera d’Adda, si è svolta la settima edizione del Concorso Enologico Internazionale ‘Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme’.

201 i vini presentati dai produttori di tutto il mondo (15 i paesi rappresentati: Spagna, Francia, Italia, Germania, Serbia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Israele, Malta, Sud Africa, Chile, Perù, Turchia) .

63 i giudici di varia estrazione (tecnici e giornalisti) provenienti da 18 nazioni (Perù, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Italia, Croazia, Serbia, Slovenia, Francia, Lettonia, Malta, Israele, Germania, Austria, Lussemburgo, Belgio, Ungheria, Slovacchia, Polonia).

Sono state assegnate 56 medaglie d’oro (per un punteggio che va da 85 a 92 centesimi) e 2 gran medaglie d’oro (per questo riconoscimento il punteggio da superare è di 92/100).

La Gran Medaglia d’Oro è stata assegnata al Merlot Cabernet Sauvignon Goriska brda 2006 dell’azienda Constantini Vina (Slovenia) e all’IGT Cabernet Alto Mincio Val di Pietra 2008 della Tenuta Maddalena di Mantova.

 

 

Fino a qui la nuda cronaca, mentre se vogliamo iniziare a commentare dico subito che mi è sembrato un po’ di tornare sui banchi di scuola. Da molto tempo ormai non facevo più parte di una giuria internazionale e a distanza di anni mi sembra che nulla sia cambiato nelle modalità di questi concorsi. Mundial De Bruxelles, La Selezione del Sindaco, Mundus Vini, Emozioni dal Mondo….e potrei proseguire con la lista, sono tutti concorsi che ottengono l’egida dell’ O.I.V. (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), l’organizzazione scientifica e tecnica mondiale di riferimento per la vite e il vino e l’autorizzazione dei ministeri preposti in ogni Paese.

Il concorso è rigoroso, la segretezza dei vini è garantita da un notaio e i giurati (enologi soprattutto e giornalisti) sono spesso spesati di tutto da qualsiasi angolo del pianeta essi arrivino; inoltre sono previsti eventi collaterali al concorso quali degustazioni, visite a cantine del luogo e visita a luoghi turistici di pregio.

Attraverso la partecipazione ai concorsi ho avuto modo di conoscere realtà diverse, luoghi e persone diverse, ma poi mi sono ricordato perché questa partecipazione ha perso molto appeal dal mio punto di vista. I giurati non hanno la possibilità di conoscere (a posteriori ovviamente) i nomi dei vini che hanno assaggiato, eccezion fatta per quelli premiati. Se da un certo punto di vista questo porta ad avere un migliore rigore operativo, dall’altro non si capisce perché a posteriori non si possa conoscere e scrivere di quel vino che ci è particolarmente piaciuto e che magari è stato snobbato dal resto della giuria.

A parte questo mio spunto polemico, la valenza di un concorso enologico di questo tipo rimane sempre alta e utile sia alle cantine che hanno voglia di farsi conoscere (se sono premiate) sia ai giurati che hanno voglia di conoscere altre realtà.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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