Ecco cosa berrà la redazione di Winesurf a Pasqua3 min read

Natale con vini tuoi, Pasqua tocca a noi! Partendo da questo rabberciato proverbio abbiamo pensato di proporvi i vini che berr… degusteremo per il pranzo di Pasqua. Abbiamo cercato (senza riuscirci) di stare dentro le 200 battute. Non tutta la redazione ha potuto mandare qualcosa, qualcuno ha parlato di un vino, altri di due o tre, altri ancora hanno anche proposto degli abbinamenti, insomma la classica confusione di Winesurf.

Però alla fine dei salmi e dei salmì vengono fuori tanti bei consigli, per Pasqua e per i giorni a seguire.

L’ordine di pubblicazione è assolutamente casuale.

Alessandro Bosticco

Tempo di Resurrezione, di rinascita di fiori e germogli. Tempo di ri-fermentazioni: Blanquette de Limoux Méthode Ancestrale di Antech, “Doux et fruitee” .

Pasquale Porcelli

Non che manchino le occasioni, ma Pasqua mi sembra quella giusta per aprire una bottiglia targata Etna: Castello di Solicchiata 2013, il primo taglio bordolese in Italia.

Nelson Pari

Barolo Cerreta 2015, Garesio. Bella interpretazione del cru Cerretta, nela zona dove le sabbie cominciano a intravedere le argille.Sentori di rosa e cemento con frutta nascosta. Bocca con la forza di Serralunga ma con grande bevibilità.

Guglielmo Bellelli

Champagne Vignes de Vrigny Egly- Ouriet, pinot meunier della Petite Montagne,  delizioso, senza la rusticità vegetale di quello della  Valle della Marna e La Charmotte 2016 Thibault Liger-Belair, village dell’area nord di Nuits-St.-Georges.

Giovanni Solaroli

La Pasqua ha fatto risorgere alla memoria questo vino, che da qualche tempo giace silente nella mia cantina: Cà Bianca 2017 di Fondo san Giuseppe che, a dispetto del nome, è un rosso da uve sangiovese.

Maddalena Mazzeschi

Frasi 2010 di Marco Capitoni DOC Orcia e Vendemmia tardiva 2017 di Palazzone Orvieto Classico Superiore In Umbria il menu prevede: torta al formaggio con uova sode e salumi della norcineria tipica regionale, agnello fritto, colomba.

Tiziana Baldassarri

Carmignano Riserva Trefiano 2008, un vino nato da un’idea di Vittorio Contini Bonaccossi. Prodotto in piccole quantità da vigneti che per la particolare esposizione regalano una DOCG elegante. Uvaggio di Sangiovese, Cabernet e Canaiolo.

Bruno Caverni

Castello di Monsanto Chianti Classico 2018. Rosso rubino. Naso con ciliegia, violetta, erbe aromatiche, spezie scure  e finale balsamico. La bocca è da Sangiovese: tannini vivi e buona freschezza, bilanciati da un buon corpo e alcool con una  punta sapida nel finale. Beva dinamica.

Fabrizio Calastri

Lagrein Rosè 2020 di Pfannenstielhof sul tortino di asparagi selvatici e sulle lasagne ai carciofi. Barolo Ravera 2015 di Giovanni Abrigo sul peposo di cervo. Banyuls 1988 l’Etoile per l’uovo di cioccolata amara.

Fosca Tortorelli

Colli di Salerno Rosato Frizzante Gabry 2020, Viticoltori Lenza. E’ un vino fresco, primaverile e gioioso, perfetto per aprire le danze della colorata tavola di Pasqua, con il suo rosa luminoso porta allegria. Dalle piacevoli nuance floreali, di grande pulizia e bevibilità.

Barbara Amoroso

A Pasqua sperimento: un mocktail a base di BTTR di JNPR con acqua tonica, limone dalle botaniche normanne, un’Albana Metodo Classico Brut Branchini 1858, fresco, sapido con chiusura graffiante.

Andrea Donà

Champagne Blason Rouge Rosé Brut di J.H. Quenardel. Spuma compatta, perlage finissimo e persistente, di un bel rosa salmone brillante. Sapore secco e deciso, elegante nella sua semplicità, bilanciato tra la morbidezza dei frutti rossi e una sapida persistenza.

Haris Papandreou

Assyrtiko 2016 Cuvée15, Hatzidakis per i carciofi con baccelli. Mouhtaro 2016, Muses estate, con i pici al ragù di cinta senese. Gattinara 2010 Le Castelle, Antoniolo per le costolette d’agnello.

Gianpaolo Giacomelli

Il Nobile di Montepulciano 2018 di Susanna Crociani sarà la scelta obbligata. Della serie “l’insostenibile leggerezza del Sangiovese” questo 2018 incarna l’anima più pura, leggiadra, quanto aggressiva, di un buon Sangiovese.

Macchi Carlo

Timballo abruzzese con polpettine e agnello al forno hanno bisogno della Riserva Zanna 2006 di Illuminati. Quando l’Abruzzo dimostra non solo potenza ma eleganza e grandi capacità d invecchiamento. Godremo!

Simona Migliore

Un vino?? Diversi per ogni assaggio pasquale! Viste le mie origini mi cimenterò in ricette siciliane della tradizione pasquale, come le “scacce” con l’agnello. Assaggeremo un Trento Doc, dello zibibbo secco di Donnafugata e un rosso…ma da scegliere ancora tra Toscana e Francia.

Redazione

La squadra direbbe Groucho Marx che è composta da “Persone che non vorrebbero far parte di un club che accetti tipi come loro”. In altre parole: giornalisti, esperti ed appassionati perfetti per fare un lavoro serio ma non serioso. Altri si aggiungeranno a breve, specialmente dall’estero, con l’obbiettivo di creare un gruppo su cui “Non tramonti mai il sole”.


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