Smettete di scrivere sul menù “Cantucci e Vinsanto” quando quello che offrite non è Vinsanto. Un tema emerso anche sabato 12 ottobre con il collega Sandro Bosticco nell’ambito di una degustazione a cura di Slow Food a Mercatale di una piccola selezione di Vinsanti di San Casciano, tra cui quello di Ovidio Mugnaini vincitore del Premio Gambelli 2024, che ha ricordato con emozione Giulio Gambelli anche in questa occasione.
L’altro tema emerso durante la degustazione è stato non imporre abbinamenti gastronomici, perché ormai siamo globalizzati e legarsi al cibo di un territorio può essere controproducente.

Abbiamo scoperto a La Cantinaccia a Barberino Valdelsa un’alternativa dichiarata, ben in chiaro, anche per turista enologicamente neofita: si chiama Dì Wine, è un vino aromatizzato artigianale a base di Sangiovese, ruffiano al punto giusto, fresco soprattutto.
Gusto rotondo, pieno, denso, adatto a tuffare qualche cantuccino. Che sia Dì Wine o un passito, o un Vinsanto, purchè ci sia trasparenza anche nei confronti di chi il nettare dell’uva lo incontra per la prima volta nella nostra penisola.