Qualche volta i fedeli collaboratori di Winesurf vengono premiati: un sorriso incoraggiante del Capo, una pacca sulla spalla, il raddoppio dello stipendio … per meriti eccezionali sono stato inviato a Controguerra, a visitare l’ azienda Monti, assaggiare qualche vecchia bottiglia, con fringe benefits a base di cucina teramana.
Mi è piaciuta la storia dei due fratelli fondatori ( babbo e zio della signora Emilia ) che non volevano assolutamente mettere il loro vino in barrique, per gli ovvi motivi che tutti sappiamo .
Il combinato disposto del loro importatore americano e dell’ enologo Cotarella, li ha costretti, obtorto collo e pistola alla tempia a fare un esperimento con una barrique .
Gli dai un dito e ti prendono il braccio: hanno finito per produrre due linee di vino, con e senza passaggio in barrique.
Risultato: gli assaggiatori e i recensori italiani preferiscono la versione senza ( il “Senior”), i loro colleghi americani preferiscono la versione con ( il “Pignotto”). Parker gli ha dato 94 alla prima uscita, annata 2000 , quando era più legnoso di ora .
Noi, di fiera schiatta italica, abbiamo naturalmente preferito il Senior: austero, rigoroso, ampio nei profumi e nei sapori. Corrisponde alla nostra visione enologica del mondo ( come dovrebbe essere ) e del Montepulciano d’ Abruzzo . Con queste uve è facile strafare, esagerare in tutto : ai vini Monti non succede .
In particolare sono sempre molto asciutti , senza un filo di zucchero residuo ( che forse i consiglieri americani apprezzerebbero). Ma questa è la zona dei Colli Teramani, che da sempre si esprime con maggiore finezza.
Comunque il Pignotto è riuscito a catturare la nostra attenzione.
La signora Emilia sostiene che il Montepulciano d’Abruzzo è un vitigno che regge bene la siccità e nelle annate afflitte da questo problema fa ottima figura. Sostiene inoltre che il Pignotto è un po’ più longevo del Senior . A riprova di queste tesi ci ha fatto assaggiare il 2003 e il 2001 .
Nel 2003 la lotta fra il clima e il Montepulciano era impari: il vitigno ha perso con onore, dando un prodotto apprezzabile, ma segnato dalla gran calura.
Il nostro ottimo Francesco Annibali ha provato a sostenere che se un vino esprime esattamente le caratteristiche dell’ annata è comunque un pregio. Gli abbiamo assegnato la maglia ciclamino per la combattività.
Invece il 2001 mi ha sorpreso : non nasconde i suoi anni, ma li porta assai bene. Gli aromi al naso e in bocca sono evoluti ( cuoio, tabacco , sottobosco autunnale…) ma complessi e intriganti . Un esempio canonico di cosa si può ottenere da un Montepulciano facendolo invecchiare .
Il Montepulciano d’ Abruzzo si può anche fare senza fargli vedere nessun tipo di legno : il Voluptas , da bere giovane , nasce in questo modo. Tutte le caratteristiche risultano più fresche, lo spettro gustativo più stretto. Un vino giovane che rispetta lo stile della casa .
La doc Controguerra permette di aggiungere altre uve al Montepulciano d’ Abruzzo. L’ azienda ne approfitta per produrre il “Rio Moro” , che viene apertamente presentato dai suoi autori come “vino facile” e un po’ ruffiano . C’è un po’ di Cabernet , Merlot e Sangiovese . Essere “facile” viene considerato dai moralisti un peccato grave. Ma , insomma…rispetto a certe bellezze altere e inaccessibili…( anche se poi si scatenano – ma che fatica ! ) . In conclusione , la gamma di sapori in più, rispetto al Montepulciano in purezza, si fa benvolere .
Con il Montepulciano d’ Abruzzo si fa pure il Cerasuolo . La tipologia a me sta simpatica , ma , nel caso del Cerasuolo di Monti , lo vorrei un po’ più spettinato , meno perbenino : qualche spigolo di acidità , qualche profumo sfacciato .
La casa ha in catalogo anche un bianco, detto “raggio di Luna” . Lo Chardonnay ben temperato con un po’ di Pecorino, Passerina e Trebbiano, ne guadagna in sapidità e freschezza .
Dicevo all’ inizio dei finge benefits culinari: prima di mare da Beccaceci e poi di terra da Zenobi. L’ ascesi è proseguita in crescendo fino ai vassoi di capra alla neretese.
Purtroppo ci ha richiamato alla mente Libero Masi, che ci aveva iniziato a questa cucina e a questi vini.