Degustazione Bolgheri Rosso 2003-2004: il meglio ha da venire!2 min read

Anche se vivo a meno di cento chilometri di distanza fa sempre un certo effetto entrare nel viale di cipressi “alti e schietti che in duplice filar..” portano verso quel piccolo borgo oggi sulla bocca di tutti non per le poesie del Carducci ma per i rossi che nascono in questo piccolo lembo di terra. Un “terroir”- per dirlo alla francese – che ha fatto la fortuna di alcune aziende vinicole ma soprattutto dei molti che hanno venduto a peso d’oro terreni dove il sottoscritto in gioventù raccoglieva melanzane, pomodori, fragole, meloni, cetrioli e quant’altro l’orticoltura intensiva  poteva dare. In realtà infatti molti terreni pianeggianti – in buona parte oggi piantati a vigneto – del comprensorio bolgherese, non solo non avevano mai visto un vigneto sino a 15-20 anni fa, ma venivano utilizzati normalmente per serre e/o coltivazioni intensive di frutta e verdura.

Da allora sembra di stare in un altro mondo. Ma anche in questo vige la regola che il grande vino lo fai solo se hai il terreno adatto: per questo basta visitare la vecchia vigna di Castiglioncello di Bolgheri del Marchese Incisa della Rocchetta o alcuni impianti dell’Ornellaia e poi girovagare per le tante –troppe- vigne impiantate recentemente per capire come le perle bolgheresi si possano contare sulle dita di una mano. Non dico che in molti di questi nuovi impianti  non nasceranno buoni prodotti, ma da lì al grande vino la strada è lunga. Del grande prodotto molti hanno però acquisito la parte finale:il prezzo.

La nostra degustazione, organizzata dalle Strade del Vino di Bolgheri, vedeva in campo due annate completamente diverse: la torrida 2003 – per quanto riguarda i Bolgheri Superiore – e la molto controversa 2004. Alla fine dei salmi possiamo ammettere che ci aspettavamo di meno. Alcuni assaggi precedenti di 2003 avevano evidenziato profumi cotti e strutture cedevoli, mentre i 2004 ci erano sembrati leggerini. Questo doppio assaggio ( lo abbiamo infatti ripetuto dopo pochi giorni con le seconde bottiglie) ci ha dato un quadro nettamente migliore. I Bolgheri Rosso 2004 sono vini dai profumi ampi ed eleganti: non hanno grande profondità ma mostrano una spiccata piacevolezza affiancata da un giusto corpo. I Superiori 2003 hanno alcune perle e belle novità, ma nella maggioranza dei casi non sprigionao quella complessa eleganza che si richiede ai grandi vini locali e che era praticamente impossibile da ottenere nelle calure di 3 anni fa. Non vediamo inoltre grandi possibiltà di invecchiamento per questi vini, mentre crediamo che i Bolgheri Superiore 2004 presenteranno al mondo vini che rimarranno impressi.

Complessivamente all’annata 2003 possiamo dare un 6 pieno (non è poco visto l’andamento delle maturazioni e la vendemmia) mentre  i Bolgheri 2004 prendono subito un buon 7½, che siamo convinti diverrà un 9 con i Superiori.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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