E’ una calda giornata di fine estate a Bardolino, sai già che te la porterai nel cuore nei mesi autunnali e quale miglior modo di concluderla se non con un breve saluto a Susy del Ristorante Enoteca “Il Giardino delle Esperidi”.
“Entra due minuti che ti faccio assaggiare una cosa…” come rifiutare, ed ecco che tra le mani di questa appassionata amante del buon vino e cibo compare una bottiglia dal liquido quasi incolore di vetro trasparente e con tappo a vite “assaggia e dimmi!”.
Il bicchiere è di un verdolino scarico brillante che rasenta il cristallino con qualche sfumatura rosata, al naso note agrumate e delicati sentori semiaromatici con una presenza minerale, che assieme alla tipologia della bottiglia e di tappo mi fanno pensare a qualche produttore locale che ha ben centrato il prodotto.
Le cose cambiano sorprendentemente al palato dove l’ingresso appare inizialmente timido e leggiadro, forse per via della temperatura, di media struttura, ma appena permane pochi secondi si apre in un ventaglio espressivo che ti lascia sbalordito. La sua complessità è un susseguirsi di intrecci che spaziano dalla frutta bianca, ai fiori freschi, alle speziature, alle note minerali di grafite. Complessità che si estende in un finale avvolgente che ti riporta a percezioni di rotonda cremosità che permane in modo convinto nel lungo finale.
Ed ecco la sorpresa nella sorpresa: GRACE KOSHU “PRIVATE RESERVE” 2022 GRACE WINERY e siamo in Giappone, fermentazione in vasche di legno ed affinamento in acciaio.
Le uve sono provenienti dal vigneto Toriibira, all’interno della prefettura di Yamanashi. Il Koshu è di gran lunga il vitigno autoctono più noto del Paese, è coltivato da oltre 1000 anni.
Grazie a Susy che non perde l’occasione di condividere la sua cultura e la passione enologica.