Côtes de Jura En Barberon 2001, Domaine André et Mireille Tissot1 min read

Ci sono vari modi per definirsi fortunati, il mio è il seguente “Sono fortunato perché sono amico di Susanna Tezzon, (per tutti Susi), titolare del ristorante il Giardino delle Esperidi a Bardolino. Qui, lasciando colpevolmente da parte la cucina, voglio parlarvi di uno dei “peggiori vizi” della Susi, quello di condividere grandi bottiglie con gli amici.

Questa volta, tra le molte stappate durante una memorabile cena, la scelta è cascata su un vino che forse ha fatto conoscere il Jura in Italia e nel mondo e che , come ha giustamento puntualizzato Susanna, “Ho in cantina da quando che oggi sproloquia di Jura non sapeva nemmeno che questa terra esistesse” : il Côtes de Jura En Barberon 2001 di Stéphane Tissot.

Chardonnay in purezza coltivato e vinificato con rigorosi metodi biodinamici, deve essere lasciato crescere nel bicchiere per permettere a tutti suoi aromi (dalla mela cotogna alla pietra focaia passando per un mondo di spezie) di presentarsi e mostrarsi a noi.

Mano a mano che si scaldava la gamma aromatica superava per complessità e piacevolezza  la vibrante vena acida che, accoppiata alla classica volatile (qui molto più bassa che i tanti Jura recenti) e al notevole corpo, caratterizza il vino. Dopo due ore, a temperatura ambiente di questi giorni estivi, veniva quasi da genuflettersi.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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