Contributi per la riduzione delle rese chiesti da oltre 5500 cantine (anche da Sting e da Bocelli)2 min read

Da pochi giorni è esecutivo il decreto per ottenere contributi grazie alla riduzione delle rese, che viene finanziato con 100 milioni di Euro del DL  Rilancio.

Una piccola concessione al gossip per cominciare: tra i personaggi famosi che hanno aziende viticole anche Sting e Bocellli hanno chiesto questo contributo.

Comunque gliaiuti sono stati  richiesti in Italia da più di 5500 realtà viticole  (in Toscana da 644) e riguardano quei produttori che si impegnano a ridurre di almeno il 15% la loro produzione e naturalmente non hanno effettuato richiesta di contributo per la vendemmia verde.

In particolare i contributi sono stati fissati in:

500 euro a ettaro per le uve destinate a vini a IGT

800 euro a ettaro per le uve destinate a vini a DOC

1.100 euro a ettaro  per le uve destinate a vini a DOCG

La rese media viene calcolata sulla resa degli ultimi 5 anni eleminando l’anno con maggiore e con minore resa. Si può ridurre la resa minimo del 15%.

Tra le oltre 5500 richieste provenienti da tutte le regioni si trovano aziende e di ogni tipo, da cantine piccolissime a i grandi gruppi, nonché richieste di indennizzi di varia portata: da contributi di poche centinaia di euro a quelli per centinaia di migliaia.

Sulla veridicità delle  dichiarazioni dovrà vegliare la repressione  frodi e speriamo che nessuno faccia il furbo.

Una considerazione Interessante può essere fatta sulla Toscana, unica regione di cui ho i dati precisi: ci sono territori (pochi), quelli pensano di avere comunque una buona remunerazione dal mercato per i loro vini, dove solo in pochi hanno chiesto il contributo, altri che vivono situazioni diverse e  hanno deciso di approfittarne in massa e non limitandosi solo al 15% minimo.

In pratica a Montalcino e nella zona di Bolgheri ci sono state pochissime richieste, all’opposto nelle varie provincie toscane dove si fa Chianti le richieste sono fioccate, con dichiarazioni di riduzione di rese che raramente si sono fermate al 15%, ma normalmente superano il 25-30%.

Questo è un modo molto veloce e per capire la salute di un territorio e mi spiace molto vedere tante richieste sia in Chianti Classico che nella zona di Montepulciano.

Speriamo che questi contributi possano servire a dare una mano immediata ai viticoltori.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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