Con Winesurf in Alto Piemonte dal 24 al 26 marzo. Carema, Gattinara, Ghemme, Caluso, Fara, Sizzano, Bramaterra, Lessona: vi basta?4 min read

Se c’è un territorio del vino che desta grande curiosità e che tutti gli appassionati vorrebbero visitare questo è sicuramente l’Alto Piemonte.

Per questo il nostro prossimo viaggio, da venerdì 24 a domenica 26 marzo, sarà alla scoperta di questa terra, anzi di queste terre, che presentano vini unici e in qualche caso indimenticabili.

Partiremo proprio da un luogo indimenticabile e unico. Venerdì mattina attorno alle 10 arriveremo  in bus a Carema, secondo me l’anfiteatro enoico più bello del mondo, un luogo che vi lascerà a bocca aperta. Passeggeremo, accompagnati da Vittorio Garda (produttore a Carema e non solo) e da altri produttori  tra i meravigliosi vigneti terrazzati e poi ci trasferiremo al ristorante La Sosta  per una degustazione di quasi tutti i vignaioli locali. Il vitigno principale a Carema è un clone particolare di nebbiolo, chiamato picotendro, che qui porta a vini austeri, eleganti, profumati, dai tannini soffici e da grande invecchiamento. Assieme a Vittorio e agli altri produttori faremo una degustazione memorabile a cui seguirà un pranzo con specialità locali.

Camillo Favaro

Nel pomeriggio lasceremo Carema per puntare verso un territorio di bianchi, quello dell’Erbaluce di Caluso. Andremo in visita dal produttore che da tutti è considerato il massimo esponente della denominazione  e cioè da Camillo Favaro, (anche grande esperto di Borgogna) che ci farà visitare l’azienda e naturalmente degustare i vini.

Nel tardo pomeriggio ci trasferiremo nella zona del Gattinara, a Sillavengo e presso il Resort Al Castello  dove ceneremo e  pernotteremo. Come ormai da consuetudine  la cena sarà accompagnata da vini scelti direttamente nella mia cantina. Sicuramente non ci sarà da lamentarsi.

Travaglini

Il sabato mattina punteremo dritti su Gattinara e andremo in visita da Travaglini, cantina storica di Gattinara e sicurezza qualitativa anno dopo anno. Visiteremo i vigneti, la cantina, degusteremo i vini e li accompagneremo con un buffet campagnolo a base di salumi e formaggi che diventerà un vero e proprio pranzo.

Nel pomeriggio ci attende una degustazione molto particolare. Andremo nella cantina dei fratelli Ioppa, a Ghemme, dove Cristiano Garella, giovane enologo e grande esperto dell’Alto Piemonte ci presenterà (con i produttori)  i vini di alcuni vignaioli che incarnano altrettante denominazioni.

Degusteremo quindi, oltre ai Ghemme di Ioppa , i vini di Le Pianelle per  la DOC Bramaterra, quelli di Colombera&Garella per Lessona e Coste della Sesia e di Boniperti  per Fara e Colline Novaresi. Ci faremo così un quadro generale delle varie denominazioni locali e di come il Nebbiolo si sposa anche ad altre uve, come croatina, vespolina e uva rara.

Ma non è finita qui. A cena saremo all’ Osteria del Caccetta a Briona, dove ci attendono i Gattinara importanti e austeri di Antoniolo, presentati da Lorella Zoppis Antoniolo.

Lorella Zoppis Antoniolo

Domenica mattina ci dedicheremo al Fara visitando una cantina che a noi di Winesurf  piace particolarmente: andremo da Francesca Castaldi, che produce un Fara buonissimo (anno dopo anno Vino Top per Winesurf)  e tanti altri ottimi vini. Visiteremo vigne, cantina e naturalmente assaggeremo tutta la sua produzione. Ci sarà anche una sorpresa perché probabilmente si unirà a noi per il pranzo  anche un piccolo ma bravissimo produttore di Sizzano (e Ghemme e altri vini…), Paride Chiovini.

Francesca Castaldi

Ho parlato di pranzo? Ho sbagliato, dovevo parlare di Gran Pranzo, perché al Ristorante Impero di Sizzano si mangia alla stragrande e lo “toccherete con bocca”.

Al termine del pranzo monteremo in bus e satolli e contenti, torneremo a casa, sicuramente ricordando i bei momenti passati.

Per ogni informazione logistica, per i prezzi e per ogni altro particolare potete andare a questo link, mandare una mail  a fabrizioferrari@proviaggi.it oppure telefonare al 3357744812.

Vi aspettiamo!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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