Sembra ieri e sono quasi trent’anni che da giovane fiduciario di Arcigola conobbi un giovane Diego Soracco, anche lui fiduciario ma di una condotta ligure.
Nei molti anni dentro Arcigola e poi Slow Food Diego è stato uno dei punti fermi: uomo dalla battuta tagliente, dalla sana testardaggine, di una sincerità e solarità unica. Anche dopo, quando l’ho rivisto, sembrava che il tempo si fosse fermato perché, a parte i capelli sempre più grigi i suoi e spariti i miei ci sentivamo due ragazzacci e le battute si sprecavano.
Negli ultimi anni era il curatore per la guida degli oli di Slow Food e la sua morte (venerdì 22 giugno) probabilmente per un bruttissimo infarto, mi ha lasciato senza parole al pari di Pasquale Porcelli e di Alessandro Bosticco, che aveva addirittura preso con lui un aperitivo nello scorso fine settimana.
Caro Diego, abbiamo fatto tante belle cose assieme, abbiamo discusso, riso, gustato vini e piatti buonissimi, criticato senza paura vini e piatti mediocri, abbiamo parlato di tante cose, insomma abbiamo vissuto e questo scherzo non ce lo dovevi fare.
Stasera brinderò a te con uno spumante marchigiano, perché una delle follie fatte insieme che mi sono venute in mente riguarda una degustazione bendata di verdicchio alle tre di mattina. Vorrei tornare a quel momento.
Che la terra ti sia lieve.
La foto di Diego l’ho presa dal sito Slow Food, che ringrazio