Chianti Lovers: dobbiamo metterci d’accordo sul termine Anteprima!3 min read

Dalla Fortezza da Basso, riparte l’edizione 2019 delle Anteprime Toscane e, come ormai consuetudine da un po’ di anni,  riparte il primo giorno (sabato 9 febbraio) con alcune delle denominazioni geograficamente più piccole come Montecucco, Carmignano, Orcia etc. per proseguire domenica 10, con Chianti Lovers e Anteprima Morellino di Scansano.

Da lunedì 11 poi in successione: Chianti Classico Collection, Vernaccia di San Gimignano, Anteprima Nobile di Montepulciano e per finire Benvenuto Brunello a Montalcino.

Oggi 10 febbraio Chianti Lovers e Anteprima Morellino hanno visto la presenza dei produttori di Chianti da tutta la Toscana in rappresentanza delle varie declinazioni territoriali, nonché dei produttori del Morellino di Scansano, che da pochi anni si è aggiunto a Chianti Lovers.

Per quest’anno erano attesi numeri da record, in forte aumento sia per la partecipazione delle cantine, sia del pubblico sia dei giornalisti. La struttura utilizzata rimane la stessa, presso la Fortezza da Basso a Firenze, ma la sala di degustazione per la stampa, per ragioni di spazio, è stata  spostata in un altro edificio del polo fieristico: una sala comoda e capace con ampi spazi a disposizione e molto meno caotica e rumorosa della precedente.

Se le note positive arrivano da numeri attesi e nuove location, quelle negative permangono in una delle debolezze intrinseche nel nome dell’evento stesso. E’ la parola “Anteprima” il dilemma: anteprima di vini che sono appena nati e dunque ancora in vasca o, anteprima di vini imbottigliati che stanno per uscire o sono già in commercio nell’anno corrente?

Presso i desk delle 150 cantina presenti, i giornalisti, gli operatori e il pubblico oggi hanno potuto assaggiare sia i vini ufficiali di Chianti Lovers e Anteprima Morellino, sia i vini portati in libera scelta dal produttore. Invece nella sala di degustazione, per coloro che si volevano cimentare con l’assaggio organico, palese o bendato, i vini imbottigliati erano circa 40 sui 278 presentati.

Come Winesurf da sempre nei nostri assaggi prendiamo in considerazione solo vini imbottigliati perché pensiamo di fare un servizio migliore al nostro lettore, giudicando vini definitivi. Il percorso dalla vasca alla bottiglia a volte può essere troppo lungo e tortuoso, senza poi pensare al caso in cui il vino finale sarà frutto di molte vasche, botti, barrique diverse. Noi stessi giudichiamo un vino in modo più sereno ed efficace quando è stato già imbottigliato.

Per non parlare degli ospiti stranieri dell’evento. Seduti al mio tavolo in questo momento ci sono colleghi da Taiwan, Brasile, USA, Giappone e Russia: chiacchierando con loro il problema è sentito ancora di più perché questa è l’unica occasione che avranno per giudicare e suggerire un vino ai loro lettori.

Per i Consorzi Chianti e Morellino di Scansano, sarebbe auspicabile un cambio di passo, a suo tempo ormai  fatto da molte altre anteprime, e presentare non solo vini dalla vasca ma anche vini già in bottiglia. Se oggi avessimo assaggiato Morellino o Chianti 2017, ormai tutti praticamente in bottiglia, saremmo stati tutti più felici; il discorso non vale per quei pochi assaggiatori che hanno l’ansia da prestazione e si beano del fatto di assaggiare vini prima degli altri.

Naturalmente l’assaggio dalla vasca, rimane un esercizi  valido, ma finalizzato adesso solo alla comprensione del millesimo.

Dunque una Chianti Lovers tra luci ed ombre ma certamente un successo nei numeri, confermato “a braccio”, dall’affluenza mattutina alla sala degustazione e pomeridiana ai tavoli dei produttori. Nel pomeriggio ai tavoli ho visto soprattutto giovani, a testimonianza dell’appeal che le denominazioni Chianti e Morellino hanno su questo tipo di pubblico.

 

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


LEGGI ANCHE