Chardonnay Controra: potenza e delicatezza convivono nel calice1 min read

Alcuni forse storceranno il naso davanti a vini dall’alta gradazione alcolica e il più delle volte non so dargli torto. Si vedono in giro tanti vini caricaturali.

Diverso il discorso per quelli che provengono da una tradizione, una cultura che del grado alcolico ha sempre fatto un elemento caratterizzante sia nel male che nel bene. Negare il valore storico ed evocativo del Primitivo o di un Negroamaro con gradazioni che superano tante volte abbondantemente i 14 gradi, sarebbe togliere a questi vini una parte della loro identità.

Ora cercate di pensare di trasferire ciò che abbiamo sinora detto e che vale per i vini rossi, ad un vino bianco.

Controra, si chiama il vino dei fratelli Rochira e proviene dai terreni assolati nell’agro di Castellaneta , nel cuore del Tarantino. Operazione difficile e rischiosa, veramente estrema che nasce da sperimentazioni, trasferendo  anche con un "utilizzo parsimonioso della risorsa idrica “, tutta la forza del territorio in un vino certamente non facile, ma sicuramente unico nel panorama regionale. Non c’è il classico chardonnay, corpacciuto e compiacente, c’è invece un naso sottile e delicato di erbe mediterranee, con possanza strutturale che rincorre continuamente il frutto e piacevoli note agrumate. Bocca, sicuramente condizionata dall’alcol, ma non da residui zuccherini; secco ma non asciutto con piacevole freschezza acida.

Un vino che sicuramente non passa inosservato, che farà sicuramente discutere per la sua estrema e singolare impostazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Controra 2010

Puglia Chardonnay IGT

Az. Le Grotte di Sileno

Tel.349 6660619

Uvaggio: Chardonnay

Valutazione : Buono

 

 

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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