Ce ne sono tanti, alcuni molto buoni, altri un po’ meno, perché frutto di scelte a volte approssimate ed a volte studiate e dirette ad un mercato che si vorrebbe negasse le specificità. Per fortuna il mercato non è solo leggi economiche e movimenti finanziari o mode ed operazioni di marketing, ma lascia nelle sue pieghe anche spazio a vini che si caratterizzano per la loro aderenza al territorio . Non è cosa facile trasferire le particolarità di un suolo, clima e tradizioni in un vino, ma quando ci si riesce i risultati ripagano degli sforzi e dei sacrifici. Non avviene mai per caso è sempre frutto di una scelta precisa e meditata, perché occorre sensibilità ecologica non solo in vigna ma anche in cantina. Prendete ad esempio il Camerlengo 2006, di Antonioa Cascarano nasce da uve Aglianico con coltivazione biologica sulle pendici del monte Vulture, in vigna senza nessun ausilio di prodotti chimici di sintesi ed in cantina contando sui suoi lieviti naturali ed alcun additivo. Passa 12 mesi in barrique e 7 mesi in bottiglia. Naso complesso con note floreali e fruttate al contempo,dai piccoli frutti neri al bouquet di fiori appassiti, passando per note di cacao, vaniglia e pepe nero. Potente, niente affatto domo nei tannini e nell’acidità, in bocca riserva sensazioni sapide e grande persistenza. Il segno di un grande vino che esprime la terra da cui proviene.
Camerlengo 2006
Aglianico del Vulture DOC
Az. Agricola Camerlengo
Tel. 335.251885
Uvaggio: Aglianico
Prezzo: 18-20 €