“Benvenuto Vermentino”? Goodbye Vermentino!6 min read

Questa è la cronaca tragicomica della mia partecipazione ad un “evento” che si è tenuto lo scorso fine settimana nel piccolo centro dove vivo, Castelnuovo Magra. IL mio paese potrebbe essere definito tranquillamente una ridente località collinare al confine tra Liguria e Toscana nel cuore della denominazione Colli di Luni, il cui vitigno d’eccellenza è il Vermentino.

Antefatto

Mercoledì 17 una e-mail mi fa sobbalzare dalla sedia: Proprio nel mio paese nei giorni 19, 20 e 21 marzo ci sarà Benvenuto Vermentino!!!!
Grande sorpresa, mista a soddisfazione, gioia e curiosità….mica sempre capita di poter avere proprio sotto il naso un evento di tale portata. Subito dopo le belle sensazioni nasce la domanda….com’è che non sapevo nulla? Mi affretto a cercare su Google e comincio a trovare alcune informazioni: Benvenuto Vermentino fa parte di un progetto transfrontaliero che si chiama Ver. Tour. Mer. (Vermentino di Terra e di Mare), progetto finanziato dall’Unione Europea con oltre un milione di euro per la salvaguardia e la valorizzazione del vino Vermentino e delle aziende locali. Capofila del progetto è il comune di Castelnuovo Magra e coinvolge le regioni Liguria, Toscana, Sardegna per l’Italia e la Corsica per la Francia. Nuovo sobbalzo sulla sedia: un progetto così bello…, e quanti soldi….; chissà quante belle cose saranno state organizzate. Ancora una volta si riaffaccia il pensiero…”Com’è che non sapevo nulla, non ho letto nulla negli ultimi mesi di un evento così importante…che sbadato!!!”.

Vado avanti nella ricerca del programma di Benvenuto Vermentino per capirne di più e trovo la scheda di presentazione sul sito ufficiale del comune di Castelnuovo Magra (http://www.castelnuovomagra.com/benvenuto-vermentino.html); comincio a scorrere le pagine e mentre leggo il mio entusiasmo comincia ad abbandonarmi, dato che “l’evento fieristico promozionale del Vermentino” (come cita il depliant visualizzabile on-line) comincia a sembrarmi più una sagra di paese che un evento a cui di solito appassionati e stampa sono invitati.

Stridente il contrasto tra i titoli ambiziosi e di alto profilo dei dibattiti e le competenze dei relatori (tutti appartenenti alla pubblica amministrazione o personaggi politici). Molti di questi, ci posso scommettere perché li conosco personalmente, non hanno mai messo il piede in una vigna né hanno mai avuto a che fare con il mondo del vino e la sua complessità.
Altri dubbi si insinuano…tre dibattiti di alto profilo…, passi il fantastico navigatore, ma  il comico di Zelig che c’entra? A questo punto mi domando: a chi si rivolge Benvenuto Vermentino? Alla stampa specializzata? Se io ed i miei colleghi abbiamo ricevuto la comunicazione due giorni prima…ovviamente no. Ai produttori di Vermentino delle quattro regioni interessate? Potrebbe essere, ma tra i relatori ci sarebbero stati personaggi che avrebbero portato la loro esperienza pratica e i loro insegnamenti. Agli operatori del settore? Sicuramente no, poiché il week end è il momento in cui essi sono più impegnati ed impossibilitati ad intervenire. Turisti? No, perché telefonando al numero indicato sul sito per prenotazioni alberghiere non risponde nessuno. Enoappassionati? No, perché telefonando al numero riservato alla prenotazione delle degustazioni mi viene risposto che non ne sanno nulla!!! Rimangono due entità: il pubblico locale? Probabilmente si, vista la possibilità di assaggiare i vini e conoscere i produttori. L’amministrazione comunale? Certamente si, visto che nel progetto è previsto anche l’acquisto di una sede da destinare a Museo del Vermentino (ce n’è tanto bisogno!!!)
(P.S: Del Palazzo Comunale di Castelnuovo Magra è ospite anche l’Enoteca Pubblica della Liguria e Lunigiana. Il museo dovrebbe nascere proprio di fianco all’Enoteca. Il “rischio” è che entrambi abbiano lo stesso identico compito, accavallando competenze e sprechi.)

Ma veniamo alla cronaca:
Venerdì pomeriggio: voglio partecipare al primo convegno, quello sulla riforma O.C.M. e la commercializzazione: arrivo puntuale alla sala convegni e scopro, grazie ad un cartello scritto a pennarello, che lo stesso è stato spostato in altro luogo. Impiego 30 minuti per arrivarci e lo spettacolo che mi si presenta è desolante: il pubblico è composto da chi scrive, 2 produttori locali, una decina di pensionati. I relatori sono solo la metà di quelli annunciati.  Abbondano le tabelle mostrate sullo schermo, le discussioni un po’ meno. Tra l’ altro mi chiedo, un po’ divertito, con quale stato d’animo un relatore appositamente arrivato da Bruxelles, parli ad una platea di pensionati sulle resistenze della Germania sull’abolizione dello zuccheraggio…. Al termine, attraversando il bellissimo centro storico, arrivo  alla tensostruttura che ospita i box di una dozzina di rappresentanze istituzionali dei vari territori, più qualche produttore. Al centro un grande spazio dove è possibile assaggiare i vini (tre dalla Corsica, pochi di più dalla Sardegna e Toscana e soprattutto Colli di Luni). Questo è naturalmente semideserto, se togliamo il personale di servizio.

Domenica mattina: voglio rifare un salto alla manifestazione per chiedere alcuni pareri ed informazioni ad amici produttori. Mentre mi appresto ad entrare nella zona degustazioni incontro due dei relatori di un dibattito (Turismo e Internet) che secondo il programma sul volantino e sul manifesto affisso all’ingresso si sarebbe dovuto tenere nel pomeriggio alle 17. Questi mi riferiscono che lo stesso è stato anticipato alle 10 della mattina (come da telefonata dell’organizzazione). Li accompagno e ci ritroviamo così noi tre a chiacchierare per circa 40 minuti del più e del meno senza che nessuno si presenti, ne altri relatori ne ovviamente il pubblico.
Torno ad assaggiare i pochi vini presenti e raccolgo testimonianze, arrabbiature e lamentele, oltre alla grande soddisfazione della cittadinanza castelnovese che è venuta a gustare un eccellente aperitivo. Abbandono la struttura con sentimenti contrastanti.

Ci ho pensato molto se scrivere o non scrivere questo pezzo: le motivazioni, sia in positivo ma soprattutto in negativo sono molto forti, tutte spinte dal grande rispetto e affetto che ho per i vignaioli locali, sopra le cui teste passano troppo spesso decisioni senza che essi possano esserne parte attiva essenziale. Ho deciso di scrivere perché spero che l’ingenua ed inadeguata gestione di questo evento possa essere da esempio a tutti coloro che intendono avventurarsi in iniziative del genere. 1.382.000 € di finanziamento sono molti, anzi moltissimi e l’unico complimento che mi sento di fare è proprio quello di essere riusciti ad ottenerli. Detto questo, il pensiero di quante cose belle ed interessanti si potrebbero fare con tale cifra per promuovere il Vermentino e i suoi territori in tutto il mondo mi riempie di rabbia, vista la totale incompetenza sulla materia che ha portato  l’amministrazione comunale castelnovese a generare tale disgraziato evento. Ancora più rabbia mi fa venire il pensiero di un gruppo di amici produttori ed appassionati, che si sono visti bocciare una bellissima iniziativa sul vermentino da parte di un comune limitrofo per la mancanza di soli 6.000 euro!!!
Lo svolgimento del progetto ha ancora davanti a se circa 18 mesi di vita. Speriamo che questo tempo venga utilizzato per un sostanziale miglioramento della sua qualità.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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  1. A Me la rassegne è piaciuta, era completamente gratuita, è vero i vini erano non tantissimi, ma siamo a Castelnuovo non è il vinitaly!! e i il milione di euro è il finanziamento globale per tutte le attivita’ e pubblicizzazioni del borgo.
    Io ho assistito ad una degustazione guidata davvero carina ben fatta sia per esperti che per non addetti.
    La Settorialità  dell’evento è stato modo di cappire varie sfaccettature del vitigno e dei produttori.

  2. caro Giampaolo, è ovvio che la casta politica si ingrassa di contributi UE, o statali, o regionali, e una volta incassato non glie ne può fregar di meno dei risultati reali delle cose che finanziano: l’importante che ce ne sia una buona fetta per qualche tipografia (poi restituiranno il favore in campagna elettorale) per l’agenzia insulsa di organizzazioni (si, proprio quella in cui di solito c’è la figlia del segretario del partito o di qualche amico…).
    Ovviamente il parametro che interessa non è se quella iniziativa è PRODUTTIVA, ma quanti compaesani verranno a bere e mangiare gratis, perchè poi saranno quelli a votare gli assessori, mica i buyers e la stampa internazionale..
    con questa logica, coi fondi destinati allo sviluppo che finiscono alle pro loco, il vino italiano non a caso è sempre più emarginato su scala mondiale. Con gli stessi soldi UE gli spagnoli avrebbero fatto arrivare una decina di grandi buyers, quattro o cinque opinion leaders, un po’ di importatori distributori tedeschi o inglesi o americani… e poi i risultati si vedono.
    Per inciso: le tipografie avrebbero lavorato lo stesso, con maggior soddisfazione…

  3. Questo articolo porta alla luce l’ ennesimo spreco di denaro pubblico effettuato dai politici. In un periodo di crisi come quello attuale bisognerebbe essere in grado di saper spendere i soldi in modo corretto. Queste iniziative dovrebbero servire alle varie aziende del settore per poter mettersi in mostra e farsi conoscere. Il comico o il navigatore servono a dare risalto agli amministratori della rassegna mente servivano anche (soprattutto) gli esperti che parlassero di vino in modo serio e che potessero scrivere articoli nelle riviste e nei siti internet per gli addetti ai lavori e per le persone interessate al territorio ed all’ enologia.

  4. complimenti per l’articolo! Hai denunciato in maniera molto semplice e chiara ciò che succede più o meno in tutta Italia. Quanti amministratori pubblici o similari organizzano eventi e/o manifestazioni in nome della promozione turistica o della promozione del territorio, creando eventi che servono solo agli stessi organizzatori come auto referenza da usare in campagna elettorale o nei confronti del prorpio elettorato!

  5. Iniziativa interessante e degna di plauso, ma gestita in modo poco professionale. Sono d’accordo con Giampaolo la rassegna dava l’impressione di una sagra pasana. Anche il “ristorante” mostrava una immagine debole, non all’atezza di una manifestazione di respiro europeo. Debole anche il legame tra prodotti e vini. Si poteva e si doveva fare molto meglio, il vermentino lo richiedeva.

  6. Bravo Giampaolo, hai fatto bene a scrivere. COmmenti? No comment

  7. Questa settimana ci sarà  Benvenuto Vermentino 2 – la vendetta, vedremo se ci saranno miglioramenti rispetto allo scorso anno!

  8. mi auguro vivamente ceh ce ne siano stati, hanno avuto un anno di tempo per preparare il tutto cercando anche di capire….se mai se ne fossero accorti, se avevano sbagliato qualcosa.
    Purtroppo ero a Dolceacqua in zona Rossese, ma spero sia andato tutto….meglio.

  9. Sono stato sabato sera a Castelnuovo paese per questqa iniziativa che mi incuriosiva e devo dire che sono rimasto molto male. Non so come sia andata lo scorso anno ma posso dirvi di quest’ultima edizione.
    Sono arrivato alle 21/21.30 (l’orario era fino alle 23) e purtroppo molti produttori erano già  andati via o lo stavano facendo; nello spazio centrale delle degustazione molte bottiglie erano già  terminate, gironzolavano vari gruppetti di ragazzoti o adulti piuttosto avvinazzati; insomma questa era la situazione. Inoltre hanno ballato alcuni giovani ballerini di una scuola di ballo; idea suggestiva, ma lo spazio non era dei più adatti. Mi sono consolato con una cena al ristorante della pro loco, buona cucina, ma quando ho chiesto una lista dei vini presenti -immaginando che vi fossero come minimo molti vermentini- ho scoperto che l’unico disponibile era quello di federici… Non so che dire d’altro!

  10. Confermo quello che ha detto Sauro, ero con lui e ci siamo trovati di fronte alla disorganizzazione totale. Peccato l’idea di promuovere il nostro vino è buona! Ma i viticoltori cosa ne pensano di questa iniziativa, sarebbe interessante chiederlo a loro…

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