Forse in Valpolicella non saranno d’accordo ma proporrei di creare la prima DOC “delocalizzata o a scelta d’Italia”, scrivendo sulle etichette del Bardolino “Bardolino o Valpolicella”.
Così si potrebbero prendere due piccioni con una fava, da una parte ampliare il mercato del Bardolino, dall’altra permettere ai produttori della Valpolicella di abbandonare senza remore il Valpolicella “base” e utilizzare tutte le uve per Ripasso e Amarone.
Naturalmente sto scherzando, però considerando il limbo in cui è relegato il Valpolicella d’annata e assaggiare Bardolino giovani (dalle stesse uve del Valpolicella) trovandoli di una media qualitativa piuttosto alta fa pensare a questa impossibile delocalizzazione.
E non è che quest’anno si sia trovato le solite punte qualitative a cui il Bardolino ci aveva abituato: più che altro abbiamo riscontrato una qualità media molto alta, con vini quasi sempre rotondi e piacevoli e (purtroppo) con solo pochi esemplari dove la freschezza era un cardine su cui poter invecchiare per un buon numero di anni.
Quindi ancora una volta il Bardolino si conferma vino rosso di grande piacevolezza, con un discreto numero di cantine che oramai possono puntare a unire la bontà immediata con la possibilità di invecchiamento.
A questo punto, dati alla mano, almeno una decina di produttori (qualcuno lo sta già facendo da anni con grandi risultati) può puntare ad un SuperBardolino, che non ha niente a che vedere con il Bardolino Superiore e che riesca a coniugare grande aromaticità giovanile ad una notevole possibilità di invecchiamento.
Attenzione: questo non vuol dire mettere mano ai legni e ingessarlo o ancor peggio utilizzare uve appassite, ma semplicemente capire quali partite di grande corvina (vitigno di una elasticità interpretativa assoluta) utilizzare per un vino che possa tranquillamente andare avanti per 10-15 anni almeno. Del resto assaggiando Bardolino di annate non recenti non siamo mai rimasti delusi, sarebbe quindi il momento di far capire che il risveglio qualitativo di questa DOC può portare a traguardi che non siano solo la vendita quasi immediata a prezzi da realizzo.
Questo potrebbe anche rialzare nell’immaginario collettivo l’immagine del Bardolino, ancora molto legata al vino da autogrill.