
GarantitoIGP
Tre belle bevute fuori passo
Lo ammetto, sono un po’ anarchico. Tanti anni fa me lo disse anche Veronelli e la cosa mi lusingò.
Lo ammetto, sono un po’ anarchico. Tanti anni fa me lo disse anche Veronelli e la cosa mi lusingò.
L’Enoteca Bruni era/è un negozio per happy few internazionali di giorno e un ristorante gourmet di sera, con oltre 2500 etichette e la carta dei vini naturali più ampia d’Europa.
Ho avuto la fortuna di assaggiare il sontuoso 2016, ahinoi non più reperibile, e allora ho comprato un cartone di eccellente 2018:
Col lockdown, pieno o leggero che sia, non ha molto senso recensire ristoranti dove per un pezzo nessuno potrà andare.
Ecco un vino che, anche in un’annata calda e siccitosa, sa mantere il nerbo vibrante e spigliato della sua produttrice
Un formaggio importante, quasi solenne ed eppure anche gastronomico, che invita al riassaggio e non satura certamente al primo boccone: si fa mangiare, ti chiama, soddisfa.
Sarà anche una questione anagrafica, ma adoro quei posti – nel senso di bar, trattorie, ristoranti – rimasti come negli anni ’70 o quasi.
E’ da pazzi bersi un rosso strutturato, e per di più di Montefalco, quando fuori ci sono 35°?
Durante i difficili giorni del lockdown ho avuto l’opportunità di assaggiare con calma parecchi campioni dei vini più disparati. Difficile, in effetti, trovare circostanze più favorevoli per una degustazione:
Sono confesso (ma non reo!): amo i rossi dell’Etna e il Nerello Mascalese.