
GarantitoIGP
InvecchiatIGP: Fiano di Avellino DOCG Colle dei Cerri 2008, Di Meo
Era l’ormai lontanissimo 1993 quando ebbi occasione, proprio nella cantina di Roberto e Generoso Di Meo, di provare dei vini bianchi dimenticati da alcuni anni.
Era l’ormai lontanissimo 1993 quando ebbi occasione, proprio nella cantina di Roberto e Generoso Di Meo, di provare dei vini bianchi dimenticati da alcuni anni.
Figlio di una visione moderna e illuminata della viticultura che rispetta la terra.
Nel gennaio 2015 Antoine Gaita ci lasciò per sempre. Ancora oggi, a distanza di quasi dieci anni, possiamo godere dei suoi ragionamenti sul vino.
Bere il Lupicaia 2001 è dunque una sensazione straniante: siamo in un’altra epoca, non esistevano i social, decisamente rassicurante e conforme ai canoni produttivi degli anni ’90
Non importa il vitigno, sui tempi lunghi i bianchi irpini regalano sempre grandi soddisfazioni.
I produttori storici che hanno avuto la capacità di aggiornarsi e rinnovarsi costituiscono un vero e proprio benchmark per le denominazioni in cui operano.
Il progetto Etichetta Bianca in questa piccola azienda di Cesinali nasce con l’arrivo di Vincenzo Mercurio all’inizio degli anni 2000 centrato sull’invecchiamento dei due grandi bianchi irpini e sul Taurasi che diventa riserva. Un salto di qualità che l’azienda, i cui primi documenti risalgono al 1915, fa grazie alla tenace guida di Rosanna Petrozziello. Una … Continua a leggere
Nerello mascalese, nerello cappuccio e nocera: le tre uve tipiche del territorio di Faro lavorate in acciaio e cemento regalano un rosato di carattere.
A parte per gli addetti ai lavori e per i grandi appassionati, la Puglia ha ancora una immagine poggiata sui suoi grandi rossi.
Perillo mi dà la possibilità di definire bene, secondo la mia opinione ovviamente, il produttore artigiano.