Al momento di partire con la nuova annata vediamo come è stato il tempo durante la stagione invernale e questo inizio di primavera. Prima di farlo a livello locale, facciamo una breve retrospettiva globale poiché molte indicazioni previsionali arrivano anche da quello che succede nel mondo.
L’inizio dell’anno 2010 è stato influenzato dal Niño (e chi non lo conosce) che ha proposto un’accelerazione del Global Warming con un bimestre gennaio-febbraio che come caldo viene solo dopo a quello del 2007. Quest’inizio dell’anno ha diverse similitudini rispetto ad annate recenti, caratterizzate da episodi moderati o marcati dal Niño, fra queste citiamo il 1998 ed il 2005. Anche se l’inverno appena trascorso verrà ricordato probabilmente per le temperature particolarmente rigide misurate ripetutamente in diverse zone dell’emisfero nord e in particolare sull’Europa,nel complesso il Gennaio 2010 a livello globale risulta essere il 4° gennaio più caldo di sempre dal 1880.
Ma veniamo a noi.
Le prime elaborazioni dell’istituto Isac-Cnr evidenziano come la stagione invernale 2009-2010 (il trimestre da Dicembre a Febbraio) è risultato per Italia mediamente più piovosa del 39% rispetto alla media calcolata nel periodo compreso fra il 1961 ed il 1990. Prendendo come riferimento le stagioni invernali dal 1805 ad oggi, possiamo dire che è stato classificato come il 23° inverno più piovoso in assoluto. La Sicilia ha recitato indubbiamente il ruolo d’assoluta regina in merito al surplus pluviometrico, dato che sull’Isola si sono avuti apporti piovosi persino superiori del 250% oltre la norma. Su quasi nessuna zona del territorio nazionale le precipitazioni sono state inferiori alla media e vanno notati anche i significativi apporti di precipitazione sulla Sardegna nord-orientale, ma anche tra la Liguria Centro-Occidentale ed il Basso Piemonte: su queste ultime zone ciò ha portato ad ingenti nevicate, tanto da far cadere diversi metri di neve sul cuneese anche a quote altimetriche assai modeste.
La caratteristica di quest’inverno è stata essenzialmente la differenza tra le temperature del Nord Italia e quelle del nostro Meridione. Le prime zone sono state infatti interessate a tratti dalle gelide correnti provenienti dal Nord Europa, che hanno provocato un inverno continentale veramente rigido. Al contrario sul Sud Italia sono mancate quasi del tutto quelle irruzioni fredde dai Balcani che erano state un po’ la caratteristica delle stagioni fredde degli anni passati.
Tutto questo a confermare una generale tendenza all’aumento di piovosità sulla nostra Penisola, iniziatosi, pur tra alti e bassi, a partire dalla fine del 2008. Il 2009 si è concluso con una piovosità di +11% rispetto alla norma, la più elevata a partire dal 1996. Anno piuttosto caldo per la nostra penisola, con un periodo caldissimo soprattutto tra Aprile e Settembre. Il 2009 si piazza al quinto posto tra i più caldi tra il 1800 ed oggi.
Restringendo l’analisi dell’andamento dei singoli mesi di questo inizio di anno, febbraio può essere riassunto come freddo nella prima metà e piuttosto mite nella seconda parte, mentre marzo non ha deluso le attese rispetto alla sua tipica definizione di "marzo pazzerello". Ha infatti mostrato due facce sull’Italia: prima piovoso e freddo, poi mite e secco chiudendo nella norma sia per le temperature che per le precipitazioni. Non sono mancati episodi di freddo e soprattutto nevicate assai degne di nota (nel Nord Italia ma anche in Toscana).
Invece il mese di Aprile è terminato silenziosamente caldo, nonostante una prima decade del mese che è stata segnata da una moderata irruzione fredda. Risulta che il mese di aprile appena concluso possa essere considerato sopra media termica.
E oggi cosa sta succedendo?
Nel frattempo la vite ha germogliato e vegetato leggermente in ritardo rispetto alle scorse annate.
E’ indubbiamente un inizio di maggio vecchio stile, molto diverso rispetto agli ultimi anni. Volgendo uno sguardo al passato, i mesi di maggio perturbati erano la prerogativa degli anni 80, seppure con qualche debita eccezione. Solo in questi ultimi anni l’onnipresente "alta pressione africana" aveva trasformato questo mese (che è primaverile a tutti gli effetti) in un vero e proprio anticipo d’estate.
In questo frangente non mi dilungo nel capire quale potrà essere la vera anomalia, se quella perturbata attuale o quella calda e secca di qualche anno fa.
Proverò solo fare una domanda più che lecita: "Ma quando smetterà di piovere??” e poi, “ce la faranno i nostri viticoltori contro la peronospora?”
Ma per ora la risposta non posso ancora darvela!
