A Rancia1 min read

Ritorna il nostro esportatore di versi con il ricordo di un famoso vigneto chiantigiano

 

 

A Rancia

Rancia tranquilla
nave abbandonata
mura calde e
capperi rampicanti
cattedrale
casa caserma
vita e villaggio
universo
che guardi Siena
ed attendi mite
paziente e dura
il ritorno di tutti noi.
 
Rancia Madre
lasciata sola 
senza abiti della festa
ma sempre pronta li
in qualsiasi stagione
a dar riparo
ed il bentornato
a perdonare
la nostra vagante 
e cieca
incuria analfabeta.
 
Rancia Faro sicuro
e sempre presente
caldo bastione
dove trovano
continuo 
abbraccio 
le mie 
piú nascoste
ansie segrete
ed i pentimenti
quiete.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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