A Bordeaux i produttori vogliono estirpare 15.000 ettari di vigna (e chiedono 10.000 euro a ettaro per farlo)2 min read

Ve li immaginate i produttori della più grande DOC italiana che scendono in piazza per chiedere un contributo per tagliare i propri vigneti? A queste misure estreme ancora, per fortuna, non siamo arrivati ma invece in Francia, in particolare nel Bordolese, un migliaio di produttori è sceso in strada ai primi di dicembre per chiedere un finanziamento statale non per andare avanti, ma per tagliare da 10.000 a 15.000 ettari di vigneto. 

Il vino di Bordeaux, non certo quello dei grandi Chateau, è da anni a cifre che non coprono i costi: da quanto dicono i produttori coinvolti siamo tra 1.30 e 1.50 euro al litro per produrlo rispetto all’offerta che viaggia tra 0.70 e 1 euro al litro.

Il bello è che pare che la legge francese non permetta di abbandonare i vigneti incolti e quindi l’unica soluzione, per molti produttori, è quella di tagliare la vigna. L’operazione ha però un costo, come minimo di 2000 euro, e così i produttori chiedono aiuto alla stato. Quest’aiuto è stato quantificato in 10000 euro a ettaro, che dovrebbe servire anche come una specie di buonuscita per tanti produttori in età avanzata  o per reinvestire in altre colture.

Il vigneto bordolese è di circa 110.000 ettari e tagliarne 15.000 non è proprio una bazzecola, ma oltre al prezzo che non copre le spese ci sono altri problemi: in primo luogo l’età dei produttori, visto che molti superano i 55 anni e una bella fetta anche abbondantemente i 60. Così chi pensa di vendere per smettere si ritrova con proposte di acquisto (quando qualcuno vuole acquistare) ferme a inizio secolo, e comunque del 60/70% in meno rispetto alle richieste. Chi pensa di passare il tutto ai figli deve fare i conti con le tremende tasse di successione francesi e così la situazione è in stallo.

I produttori davanti alla Regione (foto Vitisphere)

Non possono smettere di produrre, non possono smettere di rimettere soldi e molti sono alla canna del gas, così sono scesi in piazza il 6 dicembre scorso a Bordeaux.

Anche il CIVB, Conseil  Interprofessionnel  du Vin de Bordeaux è ha favore del taglio dei vigneti, anche se per l’organizzazione  non si dovrebbero superare i 10.000 ettari

La situazione è molto tesa e caotica anche perché il governo regionale ha risposto picche al finanziamento, prospettando come unica strada quella dei fondi europei dell’OCM Vino: via molto difficile da seguire e a cui sarebbero contrarie anche altre associazioni nazionali di viticoltori.

Ne riparleremo presto.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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