Suckling “fast tasting”: il Consorzio del Brunello gioisce!2 min read

Dopo il mio articolo sui “fast tasting” (vedi ), in particolare su quello del biondone Suckling che a settembre (con vini richiesti ad agosto) ha valutato i Brunello Riserva 2010 in commercio solo da gennaio prossimo, sono successe alcune cose.

 

Ho avuto in primo luogo (tra i commenti all’articolo) una risposta, che potrei definire a tutti gli effetti ufficiale, del consigliere Donatella Cinelli Colombini, che qui sotto riporto integralmente:

“Il Consorzio del Brunello non ha mandato i campioni di futuro Brunello Riserva 2010 a James Suckling. Il giornalista ha chiesto i vini ai produttori e molti hanno accolto la sua richiesta. Il Consorzio organizzerà le degustazioni, per i giornalisti, che ne faranno richiesta, a partire dal I° gennaio cioè quando il vino diventerà ufficialmente Brunello. Mi scuso per il tono "burocratese" ma credo opportuno dare una risposta in qualità di consigliere del Consorzio anche per informare i giornalisti, come il bravissimo Carlo Macchi, sulla posizione del Consorzio in questa vicenda.”

 

Cosa ancora più importante, che fa capire perfettamente quale sia realmente “la posizione del consorzio in questa vicenda” è la dichiarazione del presidente Fabrizio Bindocci che, sugli assaggi del biondone ha detto: “Questo è un ulteriore e prestigioso riconoscimento che viene dato alla Denominazione e a un brand che è sempre più sinonimo di qualità a livello internazionale. Vorrei anche sottolineare che, oltre ai sei 100/100, ben 21 etichette superano i 95 punti, un traguardo eccezionale per questo territorio e premiante per dei produttori di eccellenza”.

 

Il consorzio non avrà raccolto i vini per Suckling ma si è fiondato sulla notizia, anche se si parla di un vino non ancora in commercio e che un consorzio di tutela forse dovrebbe far finta che non esista, almeno fino al primo gennaio 2016: invece non solo il presidente commenta entusiasta la cosa ma il sito ufficiale del consorzio gli dedica un articolo (vedi qui ).

 

Ora, se il consorzio organizzerà le degustazioni per i giornalisti a partire dal primo di gennaio, perché deve commentarne una che non solo non ha organizzato, ma che parla di un vino che per il consorzio stesso non è ufficialmente in commercio?

 

Che dire….qualsiasi speranza di veder rientrare questo distorto fenomeno viene a cadere e non vorrei che alla fine ci rimettesse proprio il “sistema Brunello” sempre più in mano a chi esige l’uovo nel culo della gallina.

 

Meditate gente, meditate

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Suckling “fast tasting”: il Consorzio del Brunello gioisce!2 min read

  1. Carlo, ma in che mondo vivi? Lo sanno anche i puri di cuore che c’è il degustatore di serie A (ovviamente anglosassone) da incensare, a cui baciare i piedi e mettere i classici tappeti rossi ogni volta che si degna, bontà  sua, di rilasciare un giudizio. Gli altri sono degustatori di serie B, i poveri cristi che faranno la stessa degustazione, ma solamente quattro mesi dopo, del cui parere anticipato (e perciò fallace, se non mendace) non gliene può fregare di meno ai signorotti impegnati a lustrar scarpe al guru di turno.
    Mi domando cosa succederebbe se alla degustazione ufficiale si raccogliessero le firme per stigmatizzare questo andazzo servile, meschino e da marchettari.

  2. e se la stampa, quella seria, quella che crede ancora che ci debbano essere delle regole da rispettare per il bene della denominazione, decidesse di boicottare le degustazioni tanto per quello che contano…visto il punto di vista ufficiale e non ufficiale del Consorzio?

  3. Poichè i giornalisti di serie B sono la maggioranza, dovrebbero avere il coraggio di boicottare la manifestazione Benvenuto Brunello (fare BB con 4-5 giornalisti sarebbe un belo smacco) o come fanno i tifosi allo stadio, andare senza tifare, voi andate e non scrivete nulla, credo sia l’unico modo per essere CONSIDERATI

  4. L’articolo 5 del disciplinare di produzione del Brunello di Montalcino recita testualmente cosà¬: “Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Brunello
    di Montalcino” può portare come qualificazione la dizione “Riserva” se immesso al consumo successivamente al 1° gennaio dell’anno successivo al
    termine di sei anni, calcolati considerando l’annata della vendemmia, fermi restando i minimi di due anni di affinamento in contenitori di rovere e di sei mesi in bottiglia”.
    Ora, o Suckling ha assaggiato del vino “atto a Riserva”, ma non ancora Riserva – cosa lecita, ma da specificare, soprattutto da parte dei produttori (nell’etichettatura) e del Consorzio di tutela (nelle comunicazioni) -, oppure vi è una palese violazione del disciplinare. In ogni caso, a titolo di mera curiosità , sarebbe carino sapere come i campioni inviati al fortunato degustatore siano stati annotati in uscita sui registri di cantina: non ho dubbi che tutti abbiano provveduto alle opportune specifiche.
    Niente e nessuno vieta che un critico possa assaggiare dei vini “en primeur”, ma la cosa va resa palese.

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