Il Ministro Martina dovrebbe presentarlo proprio a Vinitaly. Sto parlando del Testo Unico sul vino, che dovrebbe riuscire a rendere la burocrazia enoica meno asfissiante. Come abbiamo già scritto più volte (vedi qui) i produttori di vino sono sottoposti a controlli da più di 20 enti diversi e naturalmente per ognuno serve un registro diverso e il tempo per fare le registrazioni che, se sei una grossa azienda puoi delegare ad un impiegato ma se sei un coltivatore diretto o un piccolo produttore devi farci spesso nottata. Per non parlare del tempo che tali visite e controlli portano via al lavoro di tutti i giorni.
Parrebbe che la politica abbia compreso il problema e stia correndo ai ripari con, appunto, questo Testo Unico.
La cosa che mi fa paura in tutto questo è l’attuazione pratica: infatti se da una parte si dovrebbe utilizzare il già esistente Registro Unico dei Controlli, dall’altra ci si dovrà basare su un maggior raccordo tra i vari enti, che dovrebbe essere garantito dall’informatizzazione. In pratica tutti i vari soggetti che effettuano controlli su una denominazione dovrebbero mettersi d’accordo e, scambiandosi i dati, effettuare una sola visita in azienda invece che una ventina come adesso.
Che dire….sulla carta la cosa sarebbe meravigliosa ma….quali saranno i funzionari che avranno la competenza per fare tutti i controlli? Come saranno informati e informatizzati per poter racchiudere in una sola visita le innumerevoli processioni che fino ad ora avvengono in cantina?
Non so certamente rispondere, spero lo sappia fare il ministro Martina e non presenti invece solo alcune cartellette di buoni propositi impossibili da mettere in pratica.
Insomma….sperem!

