Spazio Regione Toscana: we don’t under…stand!2 min read

Fin dalle  operazioni di allestimento del sabato in molti ci siamo chiesti cosa fosse la cubica e trasparente installazione posta nel Padiglione 8, davanti all’ingresso dei bagni.

Sono partite subito le scommesse e si è pensato a tutto tranne a ciò che effettivamente era (tanto che ad un certo punto i bookmaker inglesi stavano per arrivare in forze..).

Chi ha pensato che al suo interno ci fossero dei pesciolini, chi delle foglie di vite, chi, non decidendosi tra pesci e foglie optava per un più sbrigativo allestimento fatto dalla fiera per coprire uno dei tanti spazi rimasti vuoti per mancanza di adesioni.

Niente di tutto questo: la realtà è andata oltre la fantasia!
 
L’improvvisa rivelazione è avvenuta nel momento in cui sono comparse due belle ragazze di rosso vestite, già di per sé alte come grattacieli, ma per di più “impiccate” su “scarpe-trampoli” da 20 cm (alla barba della difesa dei diritti e delle condizioni ottimali di lavoro!). Le due gentil donzelle avevano, hanno e avranno infatti il gradito compito di stare per quattro giorni in piedi accanto al “trasparencubico” spazio espositivo dalle 9,30 alle 18,30 distribuendo un segnalibro della Regione Toscana, che spiega – appunto – cosa presidiano.

La Regione infatti, forse a causa dell’ormai tristemente nota “spending review” ha deciso,, a mio parere giustamente, di non realizzare lo spazio istituzionale dove organizzare degustazioni, convegni e presentazioni di vario genere, il cui interesse è andato negli anni diminuendo perché finalmente tutti conoscono la Toscana e le sue realtà produttive. Immagino abbiano pensato che fosse inutile spendere soldi per presentare le ormai straconosciute DOC e DOCG toscane. Fin qui tutto condivisibile.

Ma immaginare che il suddetto cubo trasparente di circa 2 metri di lato, al cui interno sono attaccate delle specie di origami di forma non chiara, fosse ciò che sostituisce lo spazio istituzionale (cioè lo stand) della Regione Toscana era veramente troppo per chiunque.

Complimenti all’ideatore per l’originalità! Anche perché alla fine siamo riusciti a capire che gli origami altro non sono che farfalle le cui ali sono costituite dalla forma della regione Toscana.

Ci siamo chiesti in molti: non sarebbe stato più efficace mettere uno o più cartelli nel padiglione che spiegassero il motivo della rinuncia a organizzare uno stand e della destinazione dei relativi soldi risparmiati?

Immaginiamo che si sarebbe risparmiato ancora di più, ma soprattutto dato un’ottima motivazione ad una scelta di fondo pienamente condivisibile. Così invece non è comprensibile e non dà l’immagine reale della Toscana, quella che ha da sempre:, cioè di leader in Italia per capacità, stile, cultura e qualità della vita.

Maddalena Mazzeschi

A 6 anni scopre di avere interesse per il vino scolando i bicchieri sul tavolo prima di lavarli. Gli anni al Consorzio del Nobile di Montepulciano le hanno dato le basi per comprendere come si fa a fare un vino buono ed uno cattivo. Nel 1991, intraprende la libera professione come esperto di marketing e pubbliche relazioni. Afferma che qualunque successo è dovuto alle sue competenze tecniche, alla memoria storica ed alle esperienze accumulate in 30 anni di lavoro. I maligni sono convinti che, nella migliore tradizione di molte affermate PR, sia tutto merito del marito! Per Winesurf si occupa anche della comunicazione affermando che si tratta di una delle sfide più difficili che abbia mai affrontato. A chi non è d’accordo domanda: “Ma hai idea di cosa voglia dire occuparsi dell’immagine di Carlo Macchi & Company?”. Come darle torto?


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0 responses to “Spazio Regione Toscana: we don’t under…stand!2 min read

  1. In effetti ieri, al Vinitaly sono rimasto perplesso davanti a questa splendida trovata della Regione Toscana. Dopo i proclami e le pre(O)messe, sembra che questo sia un altro buco nell’acqua.

  2. Ricordo che a novembre scorso (ho ritorvato delle fotografie su fb) era intallata in Piazza della Signoria. Stop.

  3. Ricordo che a novembre scorso (ho ritorvato delle fotografie su fb) era intallata in Piazza della Signoria. Stop.

  4. Ora, premesso che le due coscialunga hanno attirato (nè si può dar torto alle vittime) sguardi come mosche e foto posate in quantità  con visitatori più o meno avvinazzati, ma com’è che si dice? Che uno quando è innamorato ha le farfalle nello stomaco? Ecco, il cubo (direi più un parallelepipedo) toscano dimostra che in Regione non solo non sono innamorati, ma che casomai le farfalle le hanno in testa. A meno che i lepidotteri sospesi non alludessero al fatto, in tal caso non elegantissimamente, che anche le due coscialunga fossero “farfallone”.

  5. Magari questa gabbietta per farfalle fosse il preludio al (non rimpianto) addio degli Enti al Vinitaly! Basta con lo spreco di soldi nostri in inutili e faraonici padiglioni di Comuni, Provincie e Regioni, che gli assessori se ne stiano a casa e ci lascino lavorare in pace.

  6. Non sarebbe piຠinteressante chiedere: a) quanto é costato b) quanto é costato di piຠo di meno dell’ ultimo padiglione tradizionale c) quanti segnalibro sono stati distribuiti d) se é necessario essere presenti al Vinitaly con un padiglione regionale e) se identiche risorse fossero state equamente suddivise tra tutti gli stand dei produttori toscani. Lo scrivo perché: 1) belle figliole ( o bei filglioli, de gustibus) non hanno mai danneggiato la vista 2) l’idea Toscana= Farfalla mi sembra geniale 3) già¡ stiamo messi male, ci vogliamo anche tarpare un po´di italiana creatività¡ ??

  7. Ciao Carlo Merolli,
    dato che ho iniziato io la discussione ti dico la mia opinione rispetto alle giuste domande che hai fatto.
    a) quanto é costato: i materiali poco, non voglio sapere quanto invece è costato il “designer esperto di marketing internazionale” che lo ha ideato
    b) quanto é costato di piຠo di meno dell’ ultimo padiglione tradizionale: possiamo chiederlo, la risposta però avrebbe secondo me due facce, una positiva: molto meno degli anni precedenti; e una negativa: sempre troppo visto che secondo me è un sistema di comunicazione che non ha comunicato proprio niente
    c) quanti segnalibro sono stati distribuiti: non mi sembra importante il numero di segnalibri distribuiti, ma cosa c’era scritto che, purtroppo non aveva nessun significato perchè in sostanza quanto c’era scritto diceva soltanto: “la farfalla toscana vola nel mondo a dire quanto siamo bravi”.
    d) se é necessario essere presenti al Vinitaly con un padiglione regionale: su questo, come detto, sono d’accordissimo con la Regione che ha scelto di non farlo
    e) se identiche risorse fossero state equamente suddivise tra tutti gli stand dei produttori toscani: o forse meglio ancora se fossero state utilizzate per attività  tipo banco alimentare, sostegno ai lavoratori dell’agricoltura licenziati, o mille altri obiettivi che di questi tempi non è certo difficile individuare.
    Lo scrivo perché: 1) belle figliole ( o bei filglioli, de gustibus) non hanno mai danneggiato la vista: la vista non la danneggiano, ma per quanto poco, il portafoglio sଠe se servono ben vengano, ma se non servono sono comunque soldi buttati
    2) l’idea Toscana= Farfalla mi sembra geniale: a me no perchè non comunica niente di importante, ma qui è solo di questione di opinioni
    3) già¡ stiamo messi male, ci vogliamo anche tarpare un po´di italiana creatività¡ ??: Sono una grande fan dell’italiana creatività  purchè sia usata per comunicare messaggi che ottengano risultati tipo crescita dell’immagine oppure spiegazione di una scelta, obiettivi futuri ecc. ecc.
    A me sembra che nessun obiettivo sia stato raggiunto con un cubo trasparente pieno di farfalle con le ali a forma di regione Toscana.
    Ma non diciamolo a Carlo Macchi se no indice subito un nuovo concorso: ” quale il miglior motivo per usare delle farfalle per rappresentare la Toscana?” E mette in palio per il vincitore un biglietto di ingresso al prossimo Vinitaly!

  8. Leggo solo ora la esauriente/esaustiva risposta di Maddalena Mazzeschi (grazie) e quindi: a chi il compito di fare proposte serie e concrete alla Regione per la prossima volta ? a chi indirizzarle ? cioé quale é l’organo preposto a recepire consigli suggerimenti ed eventuali critiche in merito alla “propaganda” ?

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