In Romania per un bel sorso di Rosso Dracula DOC…4 min read

In Romania c’è un detto: "Tutto viene dai romani", meno male che non dicono "Tutta colpa dei romani". Il detto esiste perchè molto della cultura, della storia e persino della lingua è frutto e conseguenza della conquista dei Romani sul popolo dei Daci, che occupavano la regione nel  II° Secolo. D.C. Questi comunque furono avversari tanto abili da meritarsi il ruolo di "Provincia Romana" e quindi mantennero un’autonomia superiore ad altre regioni dell’impero.

I Romani seppero ovviamente individuare quanto di buono questo popolo e questa nazione potevano offrire. Ai primi posti della classifica si trovava la viticoltura  ed infatti sono molti gli studi per definire in modo inequivocabile quali tra  i vitigni italiani provengono dalla patria di Dracula (dove a loro volta erano arrivati probabilmente dalla Georgia).

La viticoltura si è molto sviluppata fino all’epoca moderna e solo negli ultimi 50 anni, per motivi di ordine prevalentemente politico, è stata quasi abbandonata o comunque relegata al solo ruolo di produzioni di quantità. Oggi  con l’ingresso nella UE e con il conseguente arrivo di investitori dall’estero, la Romania sta riscoprendo la sua antica vocazione di produttrice, anche se ancora troppo poco quella di produttrice di qualità.

Sono stata invitata a visitare una cantina rumena, frutto dell’investimento di italiani. Questa si è posta l’obiettivo di realizzare un’azienda moderna e puntare a produrre vini di qualità,  pur nel rispetto per il territorio e la situazione locale.
Si trova a pochi chilometri da Timisoara, nei pressi di un piccolo paese dal quale prende il nome: Petrovaselo. L’azienda è costituita da circa 150 Ha dei quali attualmente 45 a vigneto (con l’obiettivo di arrivare a 75) impiantati principalmente a Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Pinot Nero, enza dimenticare alcuni antichi vitigni coltivati dai Daci dei quali si sta studiando le potenzialità. A questo proposito è stato deciso che punta di diamante dell’azienda tra gli autoctoni sarà un vino a base di "Feteasca", la cui qualità potenziale è garantita. Altri vitigni autoctoni sono comunque in dirittura finale per l’ingresso in commercio.

Dolci colline (circa 200 metri s.l.m. con grandissima escursione termica) verdi boschi, prati incolti e adesso anche bellissimi vigneti. Da decenni, essendo rimasti i terreni completamenti incolti, in zona non c’è stato uso di antiparassitari o erbicidi. Questo ha permesso lo sviluppo di un incredibile numero di erbe e piante officinali che producono profumi così intensi e inusuali, assolutamente sorprendenti. Ovviamente la  prima a sorprendersi, passando un intero pomeriggio per vigneti e colline, sono stata io (ovviamente ne è seguito attacco pazzesco di allergia, ma va benissimo lo stesso).

Dopo la fine del regime comunista i terreni sono stati ridistribuiti alla popolazione in quote uguali; ciò ha portato ad una frammentazione della proprietà che impedisce, tra l’altro, una reale economia di scala. Per questo un’azienda molto grande è estremamente difficile da creare. Sono serviti due anni e mezzo e la testardaggine del friulano incaricato della “missione”  per riuscire ad acquisire tutti i terreni dalle decine e decine di proprietari. A ciò si sommano difficoltà per gli  spostamenti (le strade sono molto disagevoli) ed una mentalità nei meno giovani poco incline a novità così repentine. In compenso le nuove generazioni, specialmente le donne, dimostrano un desiderio di affermazione, crescita ed emancipazione molto forte (di molto superiore a quello degli uomini). La direzione ha scelto proprio per questo di assumere in ufficio solo donne, che hanno costituito un team affidabile ed affiatato, legato all’azienda come ad una famiglia.

Per chi volesse fare un bel viaggio (grazie a buoni collegamenti aerei ci si mettono nemmeno 3 ore) non si deve scordare che oltre al vino occorre “assaggiare” la bella città di Timosoara, costruita sotto il dominio austroungarico e definita un tempo “la piccola Vienna" . Ah! Dimenticavo. Si mangia benissimo, certo non piatti leggeri, ma a noi italiani la cosa non fa certo impressione.
Insomma: per le prossime vacanze perchè non ipotizzare un bel tour della Romania? I castelli della Transilvania vi aspettano … Dracula compreso!

Maddalena Mazzeschi

A 6 anni scopre di avere interesse per il vino scolando i bicchieri sul tavolo prima di lavarli. Gli anni al Consorzio del Nobile di Montepulciano le hanno dato le basi per comprendere come si fa a fare un vino buono ed uno cattivo. Nel 1991, intraprende la libera professione come esperto di marketing e pubbliche relazioni. Afferma che qualunque successo è dovuto alle sue competenze tecniche, alla memoria storica ed alle esperienze accumulate in 30 anni di lavoro. I maligni sono convinti che, nella migliore tradizione di molte affermate PR, sia tutto merito del marito! Per Winesurf si occupa anche della comunicazione affermando che si tratta di una delle sfide più difficili che abbia mai affrontato. A chi non è d’accordo domanda: “Ma hai idea di cosa voglia dire occuparsi dell’immagine di Carlo Macchi & Company?”. Come darle torto?


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