A Tufo, forse, una scuola di arti e mestieri del vino.2 min read

Lo sforzo compiuto, solo per mettere d’accordo tutti gli attori che prendono parte al progetto, deve essere stato enorme. E’ quello che ho pensato quando seduto, nella ciclopica struttura del Mulino-Giardino delle ex miniere di zolfo di Tufo: Le terre Irpine DOCG – Workshop Scuola di Arti e Mestieri del Vino. In sostanza si trattava  (nell’ambito del  Progetto Rurale Integrato Av 2 finalizzato alla valorizzazione delle aree rurali  interne della Campania) di presentare l’iniziativa della realizzazione di una Scuola di Arti e Mestieri del Vino. L’idea di promuovere un organismo permanente che si occupi di formare professionalità, spesso poco considerate ma tanto, tanto indispensabili, come : maestri bottai, potatori, innestatori, addetti alla gestione dei terreni, cantinieri ecc,) è veramente bella, utile e lungimirante. Nulla da dire sul progetto e sulle enormi prospettive che potrebbe aprire alle nuove generazioni, che vedono il lavoro legato alla terra ancora come il fumo negli occhi. Troppo pochi ancora gli esempi di una economia agricola remunerativa, anche se la zona Irpina delle DOCG da questo punto di vista è messa meglio di altre  Da non sottovalutare anche l’impatto che questo avrebbe dal punto di vista sociale. Infatti ogni azione che tende a creare posti di lavoro, lavoro vero, non quello figlio della politica dell’ assistenza e delle raccomandazioni  è terreno sottratto alla  criminalità. Nulla più della speranza in un futuro migliore combatte l’illegalità.
Il progetto è molto ambizioso, non solo perché prevede, l’impiego di mezzi finanziari cospicui (che ancora non si sa bene dove recuperare) ma anche perché tenere assieme 11 enti tra comuni, provincia e comunità montana non sarà affatto facile. Più il progetto è ampio e più si corre il rischio che tutto rimanga nelle buone intenzioni. Noi naturalmente ci auguriamo che tutto proceda nel migliore dei modi ed in tempi non biblici. Non per essere pessimisti ma nutrire qualche dubbio sulla riuscita  del progetto non ci sembra fuori luogo, speriamo tanto di sbagliare…..

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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