Da pochissimi giorni sulle mura della cantina di Bibbiano spicca una piccola, minimale, essenziale ma profonda frase, incisa su una lapide di marmo.
Ricorda nella maniera più semplice e meno pomposa possibile quella grande persona che è stata Giulio Gambelli, l’uomo che ha insegnato a fare il vino a mezza toscana, il non enologo da cui gli enologi andavano a scuola, la persona più semplice e geniale del vino toscano degli ultimi 70 anni.
Poche parole che voglio qui proporre e di cui ringrazio, abbracciandolo idealmente, il mio carissimo amico Tommaso Marrocchesi, proprietario della Fattoria di Bibbiano, dove Giulio è stato di casa per quasi cinquant’anni.
“A Giulio Gambelli, signore, amico, maestro, che tanto ha dato a questi luoghi”.
Pochissime semplici, chiare e verissime parole che sarebbero piaciute anche a Giulio, uomo di pochissime parole.
Grazie a Tommaso Marrocchesi e alla sua famiglia per questo piccolo ma importantissimo gesto.
