Il titolo grande di copertina è dedicato alla “Rinascita di Bordeaux” e l’immagine che campeggia immediatamente di sotto è quella della Cité du Vin recentemente inaugurata sulle rive della Garonna.
Altri titoli: gli Zinfandel californiani da comperare; il miglior formaggio bleu d’America, i cocktails classici.
Si comincia con l’editoriale dei due Editors, Marvin Shanken e Thomas Matthews, naturalmente centrato su Bordeaux.
A seguire, le lettere,le notizie (con gli obituaries di Louis Latour,Etienne Hugel e Barbara Richards), Vinitaly e OperaWine, le rubriche : i grandi bleus di Rogue Creamery, in Oregon; il té Olong, i cocktails; le pagine degli editorialisti di Wine Spectator (Laube, La frontiera del Pinot; Kramer: cambiare parere sui vini; Sanderson: il vantaggio competitivo del Domaine de la Romanée-Conti).
Come si è detto, la parte maggiore di questo numero è dedicato al rilancio di Bordeaux.
Si comincia con la Nuova Bordeaux, di James Molesworth: nuove cantine, un approccio innovativo in vigna e la stupefacente città del vino.
Suzanne Mustacich presenta la Guida per il viaggiatore: i migliori ristoranti e i migliori alberghi dove risiedere a Bordeaux.
Naturalmente la Cité du Vin, il tempio.
Emma Balter illustra nel servizio che segue “Le Basi di Bordeaux”: la storia, le maggiori appellations.
Infine ancora James Molesworth presenta l’annata 2015 , a giudizio di Wine Spectator la migliore dal 2010, straordinaria soprattutto nella Right Bank e nel Sauternais.
A seguire, i migliori secondo l’autore: solo due sono della Left Bank e ben tredici della Right Bank tra i primi 15.
Chiude il capitolo Bordeaux una rivisitazione della grande annata 2010, con Latour al vertice.
Eccoci allo Zinfandel tanto amato dagli americani.
E’ Tim Fish a presentare le ultime annate , con la 2014 che promette di diventare la migliore dal 2008.
I migliori? A eccellere tra gli Zins californiani sono quelli della Russian River Valley. Anche questo numero è completato, come al solito, dalla Buying Guide.
Montalcino in evidenza con tre Brunelli nelle categorie dei vini più importanti, gli Highly Recommended e i Collectibles.
C’è molta Toscana anche tra i vini con un buon rapporto qualità-prezzo (due Chianti classico , un Nobile di Montepulciano e un Toscana rosso da varietà internazionali) ai quali si aggiunge un bianco calabrese.
