La stampa estera a portata di clic: Wine Spectator, vol. 41, n.42 min read

Il titolo grande di copertina è dedicato alla “Rinascita di Bordeaux” e  l’immagine che campeggia immediatamente di sotto è quella della Cité du Vin recentemente inaugurata sulle rive della Garonna.

 

Altri titoli: gli Zinfandel californiani da comperare; il miglior formaggio bleu d’America, i cocktails classici.

 

Si comincia con l’editoriale dei due Editors, Marvin Shanken e Thomas Matthews, naturalmente centrato su Bordeaux.

 

A seguire, le lettere,le notizie (con gli obituaries di Louis Latour,Etienne Hugel e Barbara Richards), Vinitaly e OperaWine, le rubriche : i grandi bleus di Rogue Creamery, in Oregon; il té Olong, i cocktails; le pagine degli editorialisti di Wine Spectator (Laube, La frontiera del Pinot; Kramer: cambiare parere sui vini; Sanderson: il vantaggio competitivo del Domaine de la Romanée-Conti).

Come si è detto, la parte maggiore di questo numero è dedicato al rilancio di Bordeaux.

 

Si comincia con la Nuova Bordeaux, di James Molesworth: nuove cantine, un approccio innovativo in vigna e la stupefacente città del vino.

Suzanne Mustacich presenta la Guida per il viaggiatore: i migliori ristoranti e i migliori alberghi dove risiedere  a Bordeaux.

Naturalmente la Cité du Vin, il tempio.

 

Emma Balter illustra nel servizio che segue “Le Basi di Bordeaux”: la storia, le maggiori appellations.

Infine ancora James Molesworth  presenta l’annata 2015 , a giudizio di Wine Spectator la migliore dal 2010, straordinaria soprattutto nella Right Bank e nel Sauternais.

 

A seguire, i migliori  secondo l’autore: solo due sono della Left Bank e ben tredici della Right Bank tra i primi 15.

 

Chiude il capitolo Bordeaux una rivisitazione della grande annata 2010, con Latour al vertice.

Eccoci allo Zinfandel tanto amato dagli americani.

E’ Tim Fish a presentare le ultime annate , con la 2014 che promette di diventare la migliore dal 2008.

I migliori? A eccellere tra gli Zins californiani sono quelli della Russian  River Valley. Anche questo  numero è completato, come al solito, dalla Buying Guide.

Montalcino in evidenza con tre Brunelli nelle categorie dei vini più importanti, gli Highly Recommended e i Collectibles.

C’è molta Toscana anche tra i vini con un buon rapporto qualità-prezzo (due Chianti classico , un Nobile di Montepulciano e un Toscana rosso da varietà internazionali) ai quali si aggiunge un bianco calabrese.

 

 


Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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