La stampa estera a portata di clic: Wine Spectator, vol. 41, n.3, 15 giugno 20162 min read

In copertina la winemaker Eva Dehlinger, ad accompagnare il titolo principale: “Viaggio a Sonoma 2016, il meglio di cibo, vino e alloggi”.

Poi: quali vini sudafricani comperare e gli sparklings per l’estate. Si comincia, come sempre, con l’editoriale di Marvin Shanken e Thomas Matthews,ovviamente volto a introdurre lo special focus di questo numero su Sonoma.

Poi le rubriche , con le lettere dei lettori, le notizie , gli accordi perfetti  (torta di granchio e remoulade fanno matrimonio con lo Chardonnay), i migliori Syrah nell’Oregon meridionale, Cos-d’Estournel  negli anni ‘2000, le pagine degli editorialisti (Laube: la mia dieta del vino,  Kramer: l’arte dei rosati, Molesworth: green a Bordeaux).

Ecco dunque il primo servizio, quello principale di questo numero, dedicato a Sonoma. Tim Fish fa il punto sui  principali vitigni di questa regione: il Pinot nero, lo Chardonnay, il Cabernet Sauvignon e lo Zinfandel. Poi, la carta della regione, le migliori wineries, gli alberghi e le residenze,i ristoranti.

 

Dopo Sonoma, il Sud Africa e il suo Melting Pot vinicolo. James Molesworth  presenta i suoi vini sudafricani preferiti e i volti nuovi dell’enologia di quel paese.

Tim Fish firma un articolo dal titolo “Estate frizzante”, dedicato agli sparklings americani più raccomandabili.

Il servizio seguente, l’ultimo di questo numero prima della Buying Guide, è per l’avvocato David Boies, che rappresentò il Dipartimento di Giustizia americano nel processo contro la Microsoft,   e la sua cantina.

Eccoci dunque  alla Guida agli acquisti di Wine Spectator: quattro Brunelli tra i Collectibles e gli Highly Recommended di questo mese, e un Falerio dei Colli Ascolani tra i Best Values, cioè i migliori vini a basso prezzo.

Poi le consuete rassegne regione per regione, cominciando da Argentina e Australia.In chiusura la pagina di Dr. Vinny .

Wine Spectator, vol. 41, no.3, June 15, 2016, $5.95

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE