La stampa estera a portata di clic: Terre de Vins, Hors-série Giugno 20162 min read

Questo numero speciale di oltre 120 pagine è interamente dedicato alla Cité du Vin di Bordeaux, un’opera gigantesca, il Louvre o il Guggenheim del vino, come la definisce Rodolphe Wartel nel suo editoriale.

 

Il fascicolo è strutturato in tre Atti. Il primo è dedicato a “Scoprire e degustare la cité” con  i suoi 19 moduli del percorso interattivo di 3000 metri quadrati al secondo piano della Cité .

Come se ci foste: le vigne del mondo, i pianeti del vino, nel cuore delle civiltà, gli immaginari del vino. Segue un’intervista agli architetti della cité, Anouk Legendre e Nicolas Demazières .

Poi le esposizioni temporanee , uno spazio artistico internazionale  consacrato al vino. La prima esposizione è quella della fotografa Isabelle Rozenbaum, che ha seguito la costruzione dell’edificio sin dal suo inizio. E poi, ancora , gli Ateliers di degustazione e la programmazione culturale, la cantina e il ristorante della cité, “Le 7” al settimo piano.

 

Il secondo atto è dedicato alla costruzione della città. Gli “ostinati”  che l’hanno creata: innanzitutto Alain Juppè, il sindaco di Bordeaux. A seguire l’intervista  agli “scenografi”, Dinah Casson e Roger  Mann e le immagini del cantiere .

Infine l’Atto terzo, la Cité verso il futuro: i mecenati che hanno contribuito alla sua creazione, da Chris Cardon a Bernard Magrez e Pierre Lurton. Un focus speciale è riservato al principe Roberto di Lussemburgo, proprietario di Haut-Brion, primo mecenate dell’impresa.

Poi, un’intervista a Pierre Arditi, l’attore del vino (Benjamin Cooker nella serie televisiva  del Sang de la Vigne).

 

Per concludere, un itinerario sulle strade dei vini di Bordeaux (Entre-deux-mers, Graves e Sauternes, Médoc, Blaye e Bourg, Libournais , e naturalmente la capitale, Bordeaux. Allegato al fascicolo, il programma ufficiale di “Bordeaux festeggia il vino”, la manifestazione che avrà luogo dal 23 al 26 giugno.


Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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