La grande annata del Bordeaux (la 2015, naturalmente) è il titolo centrale che campeggia in copertina, ma ci sono anche il 60 migliori rosé di Francia, il Gigondas, itinerario gourmand a Chablis, lo Champagne e la rivoluzione del terroir…
Dopo l’editoriale di Denis Severot che apre il numero (rosé chic aspettando i bordeaux), si trova l’intervista del mese, rivolta al borgognone Frédéric Drouhin, Presidente della famosa Maison, nella quale si parla anche del problema, sempre più attuale, dei prezzi.
La sezione dedicata all’attualità tocca molti argomenti : la rivolta dei vignerons della Languedoc che minacciano di bloccare il Tour de France, per la scelta di un vino cileno come vino ufficiale della manifestazione; il nuovo salone Vinovision, nel quale i produttori della Francia settentrionale (Loira, Borgogna e Champagne) lanciano la sfida al Vinexpo di Bordeaux; le donne sommelières; il vino delle caverne nell’Ardèche; l’orgoglio di Donald Trump per il figlio un figlio vignaiolo, i vignerons della Loira contro la liberalizzazione del diritto di piantare le varietà che si vogliono; un nuovo film celebra il vino semplice, en piquette: è “Saint-Amour” , di Benoît Delépine e Gustave Kervern; le etichette del vino secondo Bruxelles.
Poi le notizie : tra queste c’è la decisione de La Tour d’Argent di vendere il suo vasellame, i suoi mobili e dei suoi liquori rari: l’otto volte winemaker dell’anno per gli spumanti, Régis Camus, chef de cave di Piper-Hedsieck lancia un saké franco-giapponese.
A seguire, le lettere dei lettori, prima dell’inchiesta su la presa del potere dei sommeliers a New York: sono i veri padroni di Manhattan, le loro carte dei vini fanno e disfanno la reputazione dei vini.
Denis Saverot, Olivier Poels e Jerôme Baudouin dibattono sulle prospettive dello Champagne dopo la classificazione UNESCO.
Eccoci ai “grandi accordi” cibo-vino: toro della Camargue con puré di barbabietole e Rosé di Tavel; le morilles vogliono il Pinot gris alsaziano.
L’itinerario enoturistico del mese tocca questa volta la Yonne, le terre dello Chablis, ma anche di un insolito sauvignon blanc a Saint-Bris. Roberto Petronio mette a confronto due Domaines del Gigondas: il Domaine La Boussière e Moulin de la Gardette.
Ancora : i bandol rouges di Michel Bronzo, nel cuore della Provenza, la pagina di Pitte (le crisalidi del Bugey), l’expertise del terroir delle Côtes de Duras .
Infine l’annuncio del Salon della RVF al Palais Brongniart, a Parigi , con il programma.
Prima dell’inserto dedicato alle grandi degustazioni, si parla ancora di Gin di terroir, del sorpasso dei crus borgognoni tra i vini più ricercati nelle Aste, dei coup de coeur dei degustatori della RVF.
Eccoci finalmente alle grandi degustazioni. Naturalmente i vini di Bordeaux dell’annata 2015, già annunciata come grandissima. Poi i rosé protagonisti dell’arrivo della stagione calda. Sorpresa: non ci sono solo la Provenza e Tavel.
In definitiva, un numero molto denso con diversi spunti che meritano di considerazione.
