Dal Viagra al Vinagra1 min read

Il mondo medico anglosassone è in pieno fermento anzi, visto si sta parlando di vino, in piena fermentazione.

 

Non si sono ancora placati gli echi dello studio che consiglia di bere tè al posto del vino  perché quest’ultimo sarebbe cancerogeno,  che sempre dal Regno Unito arriva una notizia di tenore completamente diverso.

 

Da studi fatti addirittura ad Harvard e nell’università dell’Est Anglia, pare che una dieta ricca di flovonoidi e antocianine, presenti sia nella frutta di bosco sia nel vino rosso, migliori di almeno il 10% la…possibilità di…insomma, cito direttamente “Men who regularly consumed foods high in these flavonoids were 10% less likely to suffer erectile dysfunction.”

 

Lo studio afferma anche che quel 10% può arrivare sino al 21% se accompagnato da esercizio fisico, tipo camminare velocemente per almeno 5 ore la settimana.

 

Cari lettori maschi, cosa state aspettando? Dateci dentro col rosso e mettetevi a fare sane passeggiate! Care lettrici muovetevi! Servite ai vostri uomini dei gran calici di buon rosso, nascondetegli la poltrona, fategli calzare le scarpe da ginnastica e portateli a spasso, così dopo sarà proprio uno spasso.

 

Ma non basta! Un altro studio fatto alla Reading University  afferma che chi beve champagne tutti i giorni ha meno problemi di demenza senile e di Alzheimer (e anche di portafoglio, aggiungo io).

 

Insomma, il vino farà anche venire il cancro, però “chi non risica non rosica”.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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