Guida vini. Vermentino dei Colli di Luni: non possiamo essere soddisfatti!2 min read

Era qualche anno che non degustavamo un numero di vermentino di Colli di Luni adeguato per essere pubblicato e siamo veramente contenti di aver avuto la possibilità di toccare nuovamente “con naso e bocca” quello che accade in questa piccola DOC.

Intanto stiamo parlando di una DOC interregionale perché si sviluppa parte in Toscana e parte in Liguria: i produttori non sono molti ed è difficile trovare le risorse per presentazioni di gruppo, quindi ci sembra doveroso ringraziare il Consorzio Colli di Luni e Cinque Terre per la mano che ci ha dato nel reperimento dei campioni.

Ma veniamo ai vini, suddivisi tra 2024 e 2023, che ci hanno dato ancora una volta la sensazione di essere sulle “montagne russe” della qualità . Come già successo in passato siamo andati da vini equilibrati, tonici, con i profumi classici del vitigno a prodotti che mostrano una maturità al limite dell’ossidazione, passando per vini dove il legno è riuscito a distruggere quanto di buono aveva fatto madre natura.

Ancora una volta siamo di fronte ad un’altalena qualitativa che potrebbe essere evitata con un minimo di attenzione e di confronto con altri produttori o con enologi qualificati ma se c’è una denominazione dove i produttori non parlano tra sé e proprio questa dei Colli di Luni.

Eppure tre Vino Top (due del 2023 e uno del 2024) stanno a certificare che le punte ci sono ma purtroppo quando andiamo a guardare quanti vini hanno superato la soglia degli 80 punti (ripetiamo sempre che per noi non sono pochi, perché non spariamo punteggi alti come mortaretti alle feste del patrono) ci attestiamo poco sopra al 50% e questo è un dato non certo positivo per la denominazione, accentuato dal fatto che i migliori sono sempre gli stessi nomi e ciò dimostra  l’immobilismo di chi invece dovrebbe crescere.

Ci dispiace essere duri con questi vignaioli anche perché molti li conosciamo da anni e abbiamo anche provato a dare qualche consiglio, scioltosi come neve al sole.

Visti i numeri non certo alti di bottiglie prodotte nella denominazione molti produttori riescono comunque a vendere i loro vini sui litorali dell’alta Toscana e della Liguria di Levante, ma questo non può essere sempre il paracadute a cui attaccarsi, anche perché i prezzi medi non sono proprio da realizzo.

Speriamo che in zona qualcosa si muova ma ci crediamo poco.

Ringraziamo Lavinium, l’AcquaBuona e la Strada del vino Colli di Luni per le foto dell’articolo.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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