Anche quest’anno non andrò a Vinitaly e tutti voi siete autorizzati al classico “chissene”, ma se Maometto non va alla montagna “la montagna” va tutti i giorni da “Maometto” con innumerevoli comunicati stampa (siamo sull’ordine di mille ricevuti e immediatamente cestinati) e meno numerose, ma che richiedono comunque tempo per rispondere con educazione, telefonate per invitarti a qualcosa che accadrà al Vinitaly.
Poi ci sono le cose che ti risvegliano l’interesse per quella manifestazione, come i messaggi che una cara amica mi ha mandato relativamente al manifesto e al materiale pubblicitario di Opera Wine, quello che trovate nell’intestazione dell’articolo e qua sotto.

Come si capisce da lontano il manifesto si è “fortemente ispirato” all’opera di Keith Haring e fino a qui niente di strano (fermo restando, magari, i diritti), ma quello che non si capisce è la frase alla base del manifesto, che trovate scritta più in grande qua sotto.
Veronafiere S.p.A prende atto che tutti i diritti d’autore sulle opere dell’artista Keith Haring sono di titolarità della Keith Hairng Foundation, Inc., e dichiara che la riproduzione o la rielaborazione dei lavori di questo aritsta contenuta nella grafica del progetto OperaWine e dei realtivi materiali di comunicazione non è stata in alcun modo autorizzata dalla Fondazione Keith Haring.
Non sembra strano anche a voi che tizio usi un qualcosa di caio (sicuramente soggetto a diritti di autore) e ammetta di averlo usato senza chiedere il permesso?
Un po’ come se Putin telefonasse a Zelensky dicendo: “Tra due ore partiranno bombe dal punto X in Russia per bombardare Kiev, per favore puoi bombardare prima tu il punto X?”
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa la Keith Haring Foundation e magari l’altro partner di Opera Wine, cioè Wine Spectator.