Quella di venerdi 6 novembre era la decima edizione e credo di averne persa solo una. Quindi sono uno dei più accreditati per parlarvi del Cacciucco Day, manifestazione-cena-confronto che ogni anno verso novembre si svolge al Ristorante Alcide di Poggibonsi e vede confrontarsi il cacciucco di Alcide e una zuppa di pesce di un ristorante italiano o estero. Quest’anno “il competitor” arrivava addirittura dal Giappone: Elio Locanda italiana” è infatti un famoso ristorante di Tokyo, creato quasi 30 anni fa dal Calabrese Elio Orsara, che da allora propone cucina calabrese ai palati del sol levante.
A questo punto, leggendo nei vostri occhi un minimo di incertezza per non dire disappunto, prevengo la domanda “Il cacciucco a Poggibonsi che dista dal mare almeno 60-70 chilometri???” e vi rispondo al volo.
Alcide è uno dei pochissimi locali toscani che, oltre ad avere 150 anni e passa di storia, sta lavorando il pesce da almeno 70-80 anni. E quando parlo di pesce, parlo di pesce fresco di mare, introducendolo praticamente nella dieta di tante famiglie della Valdelsa durante i mercati settimanali.
L’approvvigionamento era diretto e vi garantisco che lavorare il pesce fresco quando ancora le celle frigrorifere non esistevano o quasi non era una cosa semplice.
Quindi da almeno 70-80 anni Alcide lavora pesce sia come commercio che come ristoratore. Già Negli anni sessanta del secolo scorso il cacciucco di Alcide era famosissimo e da allora è rimasto un punto fermo. Ma i punti fermi devono anche aggiornarsi e confrontarsi ed ecco nascere così il Cacciucco Day, prima con classiche sfide con cacciucco livornese e viareggino e poi con altre zuppe di pesce italiane e estere (due anni fa fu il turno della bouillabaisse marsigliese).
Quindi si tratta di una disfida tra zuppe di pesce? Non solo: a cornice della manifestazione vengono presentati sempre prodotti gastronomici del territorio, ci sono convegni su temi gastronomici, si premiamo personaggi e associazioni che hanno fatto tanto per la zona…insomma un bell’insieme che ogni anni riesce a catalizzare l’interesse del pubblico.
Quest’anno il Cacciucco Day ha raddoppiato e si è svolto in due serate. Io ho partecipato alla prima e posso dirvi che è stata una manifestazione-cena molto riuscita. Naturalmente non si confrontavano solo le due zuppe di pesce, ma gli chef si sono dati battaglia anche su una serie di antipasti abbastanza particolari (come potete vedere dal menù pubblicato) e la chiusura è stata dedicata al gelato del “campione del mondo” Dondoli di San Gimignano.
Chi ha vinto? Hanno vinto tutti, nel senso di chi ha partecipato come commensale, godendosi una cena particolare e difficilmente ripetibile. Personalmente, lasciando da parte le due zuppe che si sono equivalse, sul versante Alcide sono rimasto colpito dalla bontà della mousse di baccalà e da quello che poi si è rivelato un piccolo arancino di riso, mentre sul fronte Elio ho veramente goduto gustando la cappasanta di Nigatha.
Mi era quasi venuta voglia di partecipare anche alla seconda serata ma poi il mio fegato, provato da una lunga settimana langarola, mi ha fatto capire che era meglio soprassedere…
Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.
