La stampa estera a portata di clic: La Revue du Vin de France, ottobre 20152 min read

Un piccolo omaggio ad un grande paese.

 

Il titolo principale di copertina è per i migliori vini liquorosi di Francia.

Poi: spazio ai secondi vini di Bordeaux, ai nuovi bianchi d’Alsazia, omaggio a Mercel Lapierre, la vendita di vini su Internet.

Si comincia con l’editoriale di Denis Saverot dedicato alle vendite “en ligne” e con l’intervista a Pascal Chatonnet, enologo, vignaiolo e ricercatore : si parla del sapore di tappo e di difetti dei vini.

Di seguito: il riconoscimento di Bourgogne e Champagne dell’UNESCO, Le Cercle, nuova enoteca ultra-chic di Parigi, esperimento cooperative nel Sauternais,la revisione della legge Évin e altro ancora, dal porto di Le Havre ai bianchi ossidati di Borgogna e al calendario degli eventi del vino.

Il primo servizio è dedicato a Marcel Lapierre, il grande vignaiolo del Morgon,  cinque anni dopo la sua morte; quindi, a seguire, un’inchiesta sulla vendita dei vini su Internet  e la classifica dei migliori (Millésima al vertice) e l’incontro-scontro tra isole (Sicilia contro Corsica), con i vini di Riofavara e del Clos Canarelli.

Il Domaine sotto esame è il Domaine Joblot, noto per i suoi Givry, mentre il territorio del mese è quello di Guebwiller in Alsazia.

Questa volta l’itinerario di viaggio è nel  Beaujolais da St.Amour a Terres Dorées.

Poi i altri servizi sui vini delle sorelle Saladin, nell’Ardèche, il grand accord (piccione e Saint-Joseph).

Poi, i ristoranti, i bistrot, i libri, gli affari, le pagine degli editorialisti (da Poussier a Gerbelle).

Resta il grande inserto centrale delle degustazioni: i cento migliori liquorosi di Francia (due Sauternes, un grains nobles alsaziano, un Vouvray doux al vertice), poi i grandi “secondi” di Bordeaux (Pavillon Rouge di Margaux, Le Petit Cheval d Cheval Blanc e Les Pensées de Lafleur di Lafleur i migliori  del 2012 per la RVF ).

 

Infine: i bianchi alsaziani  elevati nel legno, bianchi australiani, scoperte a Beaumes de Venise, le buone bottiglie tra 6 e 17 euro; il pressurage champenois.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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