L’azienda dal nome per noi impronunciabile, che ricordo per dei Syrah di grande personalità, offre da tempo anche questo Semillon, risultato di tre vieilles vignes (la più giovane del 1942, la più vecchia del 1902, con giaciture molto diverse e diversi biotipi).
Lieviti autoctoni, legno francese, anfore di cemento nonchè di argilla e un’iniezione omeopatica di Moscato d’Alessandria lasciano presagire un vino da ascoltare con attenzione.

Grande stoffa tra una morbidezza appena accennata e una freschezza acida che la affianca gentilmente, la sorpassa e va a chiudere con un elegante allungo, sapido e aromatico (agrumi canditi, mentolato, miele e fiori come sotto il naso; anche liquirizia nel lascito finale).
Il giallo è chiaro, con riflessi platino.