Nebbiolo Prima, durante e dopo2 min read

Da domenica prossima 10 maggio inizierà Nebbiolo Prima, la più importante manifestazione sul Nebbiolo di Langa per la stampa specializzata sia italiana che (soprattutto) estera e potrei togliere anche le parentesi perché quest’anno su cento colleghi invitati 70 arriveranno dall’estero.

 

Motore di tutto è Albeisa, l’associazione che raccoglie  moltissimi produttori attorno all’omonima bottiglia oramai famosa in tutto il mondo. Un ruolo importante lo svolge anche il Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba, langhe e Roero, nonché l’agenzia Gheusis, che coordina e organizza le giornate di noi poveri assaggiatori seriali.

 

Ho scritto proprio “poveri assaggiatori seriali” perché pare che quest’anno in quattro delle cinque mattinate di assaggi ( finiremo venerdì 15) i vini in degustazione saranno più di 100(sic). A questo si aggiungono le visite pomeridiane con numerosi assaggi e se ci mettiamo anche le cene potete capire come il nostro sia anche un bel lavoro, ma in tanti casi sia veramente  molto impegnativo.

Tanto impegnativo che mi sento di chiedere ad Albeisa, prima dell’inizio dell’evento, di pensare seriamente a limitare dal prossimo anno il numero dei vini per azienda e farci così rimanere in cifre che ogni degustatore può umanamente considerare fattibili. Il rischio è quello di non riuscire a valutare al meglio, causa stanchezza o calo di concentrazione, una parte dei vini.

 

Ma quali vini assaggeremo? Al centro dei nostri assaggi sarà l’annata 2011 di Barolo e la 2012 di Barbaresco e Roero. Due vendemmie piuttosto calde e sicuramente difficili da interpretare.

 

Comunque nei prossimi giorni vi faremo sapere come procedono “i lavori” e naturalmente a fine manifestazione tracceremo un primo resoconto approfondito.

Il secondo e definitivo resoconto speriamo di farlo a novembre, se anche quest’anno Albeisa e Il Consorzio ci daranno una mano per organizzare l’ormai classica degustazione del gruppo “IGP – I Giovani Promettenti” che (piccolo scoop!) in questi giorni sta pensando di allargare le sue fila…

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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