Trattoria Belotti a Ome: quando le trattorie sono vere trattorie3 min read

La Franciacorta è le sue bollicine sono un territorio enoico giovane, e la proposta gastronomica franciacortina (se lasciamo un attimo da parte il lago d’Iseo e i suoi molti ristoranti per turisti)  varia tra locali nati da poco, magari modaioli,  e alcuni cavalli di razza, molti dei quali conosciuti ma non tutti.

Una tra le perle sconosciute o quasi della Franciacorta si trova a Ome, nella zona meno turistica e conosciuta del comprensorio ed è la Trattoria Belotti. E’ trattoria già da fuori, con “un tratturo” stretto per arrivarci che la nasconde ai pochi benintenzionati che vorrebbero mangiare piatti semplici ma concreti e stupendamente cucinati. Continua ad essere trattoria quando entri nel grande ma disadorno piazzale esterno, che si anima solo d’estate e lo è all’interno con apparecchiature linde e precise, senza vezzi, tavoli e sedie robuste, clima amicale e tranquillo.

Lo è soprattutto nella proposta gastronomica incentrata su alcuni piatti bresciani ma soprattutto su classicità da osteria, tipo gli antipasti misti con sottaceti  e sottoli (fatti da loro) o le tagliatelle ai funghi. Però le tagliatelle, fatte da loro, o i casoncelli (idem , ve li consigliamo con il bagoss) sono buonissimi e hanno quella morbida consistenza e pienezza della pasta fatta in casa. 

Sui secondi, se vogliamo lasciare un attimo da parte il manzo all’olio, presente in tutte le carte dei ristoranti locali, il nostro consiglio casca sul coniglio al forno con polenta ma soprattutto su una stratosferica gallina in umido con i funghi e polenta: un piatto commovente tanta è la bontà e la consistenza della carne. Veramente buono anche lo stracotto d’asino al vino rosso. Piatti “da trattoria di una volta” cucinati con tempi  lunghi, da apprezzare in tempi altrettanto lunghi magari con un buon vino accanto.

Gallina in umido con funghi e polenta

 A proposito di vini, a parte i Franciacorta di un’ottima cantina che confina praticamente con il ristorante, la carta si restringe ad alcuni rossi di territorio, Cellatica in testa. La particolarità e che si tratta di vini  giovani, gastronomici, proposti a prezzi di vera d’affezione, che non fanno rimpiangere  rossi di altre zone più famose.

Se, dopo antipasto, primo e secondo vorrete chiudere con il dolce, ma vista l’abbondanza delle porzioni potrebbe essere difficile, provate la torta di mele e ci ringrazierete.

Alla fine, dall’antipasto al dolce non arriverete ai 40 euro, vini esclusi, ma per un normale pranzo la cifra si attesterà sui 30 euro, sempre vini esclusi.

Sono stato da Belotti almeno quattro o cinque volte, ho sempre mangiato benissimo e mi sono sempre tenuto, egoisticamente, per me  il “segreto” di questa vera trattoria.  Anche l’ultima volta, assieme ai redattori di Winesurf che erano con me, avevamo deciso di tenere nascosta una simile chicca al grande pubblico. Però non ce l’ho fatta a resistere, perché la Trattoria Belotti va provata.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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