Caso Soldera: arrestato il presunto colpevole2 min read

Tutte le agenzie e tutti i siti legati al vino stanno battendo  la notizia che sarebbe un ex dipendente il responsabile della distruzione dei 600 ettolitri di Brunello a Case Basse.

 L’uomo, Andrea Diggisi, avrebbe compiuto l’atto vandalico per vendetta o per essere stato licenziato o perché non avrebbe avuto l’assegnazione di un alloggio aziendale.

E’ in corso a Siena una conferenza stampa per chiarire almeno i motivi dell’arresto, mentre sui perché e percome dovremo aspettare.

A questo punto vorrei comunque ricordare una cosa e cioè che per la legge italiana uno è innocente fino a quando non risulta, a fine processo, colpevole. Detto questo, se effettivamente le indagini avessero centrato il bersaglio (anche in tempi non certo biblici, quindi un bravo alle forse dell’ordine e doveroso) quella cappa nera, composta da sospetti, da mezze frasi e pure da frasi intere, che gravava sopra a Montalcino, al suo vino ed ai suoi produttori andrà diradandosi velocemente.

Occorre  ricordare che i produttori di Montalcino assieme al consorzio si erano già mossi per dimostrare la loro reale vicinanza alla famiglia Soldera e per far capire al mondo che Montalcino non è un covo di delinquenti o un luogo di malaffare.

Adesso credo occorra continuare su questa strada, quella dell’unione, della solidarietà, del “gruppo”, che  penso abbia permesso anche alle forze dell’ordine di lavorare in tranquillità e di centrare velocemente l’obiettivo.

Dopo che Gianfranco ha rifiutato l’idea di un “Brunello per Soldera”,  credo sia comunque giusto continuare la strada iniziata e portare avanti l’idea di una gigantesca asta (dove tutti produttori metteranno i loro vini) che possa far raccogliere fondi per un progetto di valenza sociale per Montalcino. Quest’idea, di cui hanno parlato da alcuni giorni giornalisti come Franco Ziliani, sarebbe il modo migliore per far capire che Montalcino non dimentica ma è accanto ora e sempre a chi subisce una cosa terribile come quella occorsa a Case Basse.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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  1. Grazie, grazie di cuore a Carabinieri e Magistratura che hanno agito presto e bene. Quello che è accaduto a Soldera resta orrendo e la solidarietà  deve essere la più piena, ma che il colpevole sia un ex dipendente è un sollievo enorme; ogni altro scenario era peggiore.

  2. Tiro un sospiro di sollievo anch’io con Stefano, anzi diciamo che se e’ finita cosଅ e’ davvero finita per tutti con il meno peggio che ci si poteva immaginare. Ma non posso che concordare con la prudenza di Carlo e cioe’ che il vero calvario, se non viene evitato da una dichiarazione inoppugnabile di colpevolezza da parte dell’accusato, comincia soltanto adesso, per lui come per Soldera che e’ stato danneggiato gravemente, per attraversare in chissa’ quanti anni i tre gradi di giudizio, innocente fino all’ultimo. Bisogna vedere se le assicurazioni pagheranno subito, se e come faranno rivalsa nei confronti di un accusato che non ha certo 7 milioni di euro da rifondere e avrebbe percio’ rovinato completamente se stesso ed i suoi figli, se ne ha, oltre a Soldera ed alla sua famiglia. Bisogna vedere se ha agito davvero da solo, senz’altri complici, senz’altri mandanti, senza cervello e senza premi anticipati o postumi. Non aspetto che venga inchiodato Ziliani, come ormai si usa fare da troppe parti (tanto come bersaglio e’ senz’altro il piu’ esposto di tutti). Lo domando chiaramente io, adesso: siamo proprio sicuri che dietro quell’atto non c’e’ nessun altro?

  3. Ostiassa! Leggo soltanto adesso di un comunicato congiunto tra Franceschelli e Bindocci che “questo ovviamente non diminuisce la gravità  della vicenda che, al di là  di letture fantasiose e strumentali di cui nelle sedi opportune si chiederà  conto, rimane un atto inaccettabile che ha colpito duramente un produttore…” e via leccando il sedere stavolta a Gianfranco Soldera.
    Le sedi opportune sarebbero le solite querele e le letture fantasiose sarebbero quelle del nemico piu’ pericoloso di Montalcino, alias Franco Ziliani? Ma allora e’ vero che della vicenda si e’ approfittato e si continua ad approfittare per portare a termine le vendette personali! Miserabili…

  4. Questa bruttissima storia ha già  fatto abbastanza danni, sarebbe una cosa saggia se ciascuno placasse i propri orgogli offesi si abbassasero le armi.

  5. Il tuo consiglio, Stefano, spero che sia prezioso soprattutto per chi ha scritto quella frase bellicosa contro la liberta’ d’opinione e di stampa che non fa certo onore al comunicato del tuo Consorzio, con chiunque ce l’avessero, visto che pare che l’abbiano rivolta a qualche giornalista straniera (speriamo che gliel’abbiano almeno inviata anche in francese, in modo che possa capirla). Non penso che tu sia uno di quelli che preferisci il bavaglio, percio’ io accetto il tuo invito, ma ti pregherei di rivolgerlo anche agli interessati.
    Una cosa su cui ti pregherei pero’ di tenerci informati, tu che sei di Montalcino, dove alla fin fine si sa tutto di tutti o lo si viene a sapere, e’ se a questo punto l’assicurazione paghera’ oppure Soldera dovra’ rivalersi su un insolvente, cioe’ rimanere fregato due volte. Non smettete dunque di raccogliere bottiglie da mettere all’asta, perche’ mi sa che ci saranno problemi in questo senso. Ciao e grazie.

  6. Difficile che un privato cittadino come me possa sapere come vanno le privatissime cose tra Soldera e la sua assicurazione, è più facile che un giornalista come l’amico Carlo sia più informato. E anche difficile che Soldera torni indietro dalla sua dichiarazione di non aver bisogno di nulla. Quello che mi sento di poter dire è che in caso ci sia una richiesta di aiuto la comunità  ci sarà ; dopo continueremo a essere litigiosi come sempre, ma di fronte al bisogno siamo sempre uniti.

  7. Sottolineo quel tuo “la comunità  ci sarà ; dopo continueremo a essere litigiosi come sempre, ma di fronte al bisogno siamo sempre uniti”. L’avete dimostrato anche questa volta ed e’ grazie anche a questo che le indagini sono state, come sembra, efficienti.

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