La Borgogna sconosciuta vigna per vigna: Côtes d’Auxerre
Il nostro viaggio tra le AOC regionali dei vini della Borgogna continua con le altre denominazioni con indicazioni geografiche complementari. Dopo quelle della Côte d’Or, altre appellations infra-regionali sono:
- Bourgogne Côtes d’Auxerre
- Bourgogne Côte Chalonnaise
- Bourgogne Côte du Couchois
La prima riguarda i territori più settentrionali della Borgogna, quelli del Dipartimento della Yonne.
Ad essa se ne affiancano altre, relative a territori più ristretti della stessa regione, quelle dei:
- Bourgogne Chitry
- Bourgogne Épineuil,
- Bourgogne Coulanges-la-Vineuse,
- Bourgogne Tonnerre
- Nonché quella, piccolissima (solo 14 ettari e mezzo), dei Bourgogne Côte Saint-Jacques
Fino al 2017 fra queste era anche quella del Bourgogne Vézelay, poi diventata un’ appellation communale autonoma.
La Yonne comprende, oltre a quelle più conosciute dello Chablisien, tre AOC comunali: Saint-Bris e Vézelay, nelle quali producono vini bianchi, principalmente da uve chardonnay e sauvignon (nella sola AOC Saint-Bris) , e Irancy, solo rossi da pinot noir , con un apporto limitato di varietà locali come il césar e il tressot.
L’AOC con indicazione geografica più estesa del gruppo è quella dei Bourgogne-Côtes d’Auxerre, comprendente 5 comuni, per complessivi 241 ettari (il 52.7% rossi, il resto bianchi). I bianchi sono agrumati e salini, con al naso frutta bianca (pesca, mela, mandorla) dalle piacevoli note iodate, i rossi sono freschi e fruttati, di non grande struttura e con tannini delicati, molto beverini. Le vigne sono situate a sud di Auxerre, sulla riva destra della Yonne, tra i 120 e i 280 m. di altitudine, con esposizioni a dominanza sud, suoli marnosi di epoca giurassica in parte anche kimmeridgiani come quelli di Chablis.
Assaggi
Bourgogne – Côtes d’Auxerre La Ronce 2017, Domaine Guilhem et Jean-Hugues Goisot
Pinot noir 100% da una parcella con suolo marnoso kimmeridgiano, dal colore granata brillante, buona espressività all’olfatto, con note di frutti rossi selvatici, terra e note di cuoio, equilibrato e persistente , con tannini non aggressivi, adatto ad una moderata conservazione
Di superficie più ridotta sono le altre AOC regionali che abbiamo appena citato. Quelle di Bourgogne Chitry e Bourgogne Épineuil comprendono il territorio dei soli comuni da cui prendono il nome. l’AOC Bourgogne Tonnerre, invece, include, oltre a Tonnerre, altri 5 comuni, fra i quali anche Épineuil, che concorre, per i soli suoi vini bianchi, anche a questa appellation, mentre l’AOC Bourgogne Coulanges-la-Vineuse altri sei comuni oltre a quello che le dà il nome. Nell’ambito delle AOC Bourgogne Chitry e Bourgogne Coulanges-la-Vineuse si producono vini di entrambi i colori, sono invece solo bianchi quelli dei Bourgogne Tonnerre e solo rossi nei Bourgogne Épineuil. Le superfici vitate di queste appellations minori variano dai 57.5 della più piccola, Bourgogne Tonnerre, ai 119 della più estesa, quella di Bourgogne Coulange-la Vineuse. Le uve ammesse per la produzione di bianchi e rossi sono le stesse dei Bourgogne Côtes d’Auxerre. Le uve rosse sono complessivamente prevalenti (poco più del 60%).
Se il Serein, affluente del fiume Yonne attraversa lo Chablisien, è un altro affluente della Yonne, l’Armançon che scorre nel Tonnerrois (AOC Tonnerre e Épineuil). La Yonne, le cui acque a loro volta confluiscono nella Senna, taglia le altre principali regioni vinicole della regione: le AOC comunali di Saint-Bris e Irancy e quelle regionali di Chitry e Coulanges-la Vineuse. Più a nord, tra Auxerre e Sens, su uno sperone gessoso, si trova Joigny (Côte-Saint Jacques).
Il terroir di Vézelay, la nuova AOC comunale, è infine molto più a sud, al confine con la Côte d’Or.
I rossi di queste denominazioni regionali, con piccole differenze, sono generalmente freschi e leggeri, un po’ aciduli, marcati dalla ciliegia, abbastanza piacevoli in gioventù, meno densi e tannici di quelli dell’unica AOC comunale “rossa” della regione, Irancy. I bianchi sono più interessanti, specie a Chitry, terroir consacrato allo chardonnay, ma dove spesso sono molto riusciti gli aligoté, specie da vigne vecchie, e a Tonnerre dove i suoli , in parte kimmeridgiani, sono simili a quelli di Chablis e sicuramente vocati per la produzione di vini bianchi. Le vigne, situate soprattutto a Tonnerre e Molosmes, hanno un buon potenziale.
Assaggi
Bourgogne Chitry Domaine Alice et Olivier De Moor 2018
Da una parcella organic di circa un ettaro a Chitry-Le-Fort su suolo kimmeridgiano, il Domaine De Moor, piccola proprietà di Courgis, nello Chablisien , con vigna anche a Saint-Bris e Chitry, ricavano un Bourgogne Chitry di esemplare purezza, quasi un piccolo Chablis, fresco e puntuto, di bella persistenza: da provare sulle ostriche e i frutti di mare crudi.
Quanto ai Bourgogne Côte Saint-Jacques , la vigna, che raggiungeva i 2.000 ettari alla fine dell’800, è oggi limitata a pochi ettari nel comune di Joigny. Un tempo famosa per i suoi “vins gris”, dal tipico colore “oeil de perdrix”, tradizionalmente prodotti con diverse varietà locali come il tressot o petit vérdot, l’épicier o sauvignon blanc e il plant du roi o malbec. L’attuale disciplinare limita l’impiego solo al pinot gris e al pinot noir, le cui uve sono pressate immediatamente, subito dopo la raccolta, prima che inizi la fermentazione. Molto floreali e leggermente acidi, sono spesso piacevoli.